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Il sedile posteriore di Leonardo Angelucci e l'ansia

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Parlamo con Leonardo Angelucci del nuovo singolo Sedile posteriore e dell'ansia, inseparabile compagna di viaggio.

Leonardo Angelucci

È passato un po' di tempo da quando Leonardo Angelucci pubblicava da cantautore solista il suo primo singolo Contemporaneamente, tratto dall'EP che prendeva il nome proprio dal singolo.

Lo scorso 10 agosto, Leonardo pubblica, sempre con l'etichetta Alka Record Label, un nuovo brano tratto dall'album Questo Frastuono Immenso.

C'è una cosa che torna nella musica di Leonardo ed è l'ansia. Allora, ho chiesto a Leonardo proprio questo:

  • In Contemporaneamente parlavi dell'ansia e di un suo rimedio, l'iperico, che però è finito. Anche in Sedile posteriore citi l'ansia. Noto che nei social network la parola ansia è spesso usata tra i giovanissimi.
    L'ansia, se ne parla tanto perché c'è ne è tanta o parlarne tanto la fa venire?

La risposta di Leonardo è esaustiva:

Ammetto che l'ansia è un tema ricorrente in molte mie canzoni, però dall'ansia esistenziale di Contemporaneamente ci siamo spostati ad un ansia più reale, generata da un rapporto di coppia, da una convivenza.

Che cosa c'entra un sedile posteriore con la convivenza? La risposta di Leonardo brucia la sorpresa del primo ascolto della canzone.

Io sono sincero nelle mie canzoni, chi mi conosce lo sa, quindi se parlo di ansia sempre con spirito artistico, è perché veramente fa parte della mia quotidianità, mi forgia contro qualsivoglia nemico e mi sprona a dare il massimo.

Da qui, la conseguenza sembra immediata: l'ansia può essere una cosa positiva.

L'ansia è anche bella, quella pre-concerto per esempio, si scioglie tra le prime quattro/cinque canzoni e poi lascia subentrare l'adrenalina e ti fa dare il massimo. Azzarderei anche una cosa. L'ansia è motore delle mie canzoni, una volta qualcuno mi disse questa cosa, se non fossi ansioso ed emotivo non scriverei canzoni, o perlomeno non sarei così sincero, nel mio caso diventa quasi una terapia, un esercizio di esorcizzazione del proprio "frastuono immenso".

Anche il frastuono immenso emergeva nei tanti pensieri che affollavano tutti insieme la mente di Leonardo in Contemporaneamente. L'ansia non è per Leonardo una conseguenza degli eventi, quanto piuttosto un regolatore del flusso di eventi. È come se l'ansia riuscisse a governare gli eventi e il modo di interpretarli.

L'ansia è l'immersione nel fluido della mia quotidianità che poi mi regala quella spinta verso l'alto propedeutica alla scrittura. Ora non mi voglio sbilanciare assumendo questa mia tesi ad universale. Ogni individuo ha un proprio carattere ed una propria emotività. Sui social spesso ci si sfoga, come su un quaderno con con i versi delle canzoni, spesso si cerca consenso altrui o consiglio; altre volte è solo bisogno di comunicare.

Qundi, tornando alla domanda sull'ansia e i social:

Io credo che la mia generazione sia in qualche modo una generazione di illusi, con scarse prospettive future, che vive alla giornata e cerca di non pensare al domani che mette l'ansia, al cospetto della famiglia che ha vissuto un iter diverso, al cospetto di una società che ci omologa e che non ci lascia più libertà. Cito "Cretaceo superiore", un brano del mio primo EP che parla proprio di questo, "siamo i ribelli impanicati e sempre più viziati, quelli che non avranno pensioni e tensioni coi neonati".
Mi permetto di concludere complimentandomi per l'originalità della domanda, troppo spesso anche nel giornalismo vedo pigrizia e monotonia, come se l'estrema accessibilità del web ci avesse impigrito cazzo, penso si evinca anche dalla lunghezza della mia risposta e dalla parolaccia a rafforzare. Continuare a parlare comunque, mi ha fatto venire una certa ansia.

L'ansia, forse, non è vero che faccia perdere i capelli.

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Sedile posteriore

Il video in meno di due settimane ha già totalizzato quasi 30mila visualizzazioni. La canzone racconta un momenti di una storia d'amore tra una ragazza e un ragazzo che cercano di non pensare al domani o, almeno, è lui che ci pensa troppo perché la convivenza gli ha già messo l'ansia.

La canzone è come un sipario che si apre e si chiude su istantanee di vita, raccontate da una voce interiore che fa parlare - direttamente e indirettamente - sia lui sia lei.

Non ci sono rime; al massimo qualche ripetizione a fine verso di parole con la s all'interno. Così, ci sono l'ansia e casa, qualcosa, confusa, spesa.

Parlando sempre di ansia, ci sono due tipi di ansia e di distinguono per la durata e per il rimedio: quella di mezz'ora sul sedile posteriore con le ginocchia in gola e che poi si riesce a domare, e l'ansia di durata indefinita che si rinnova di giorno in giorno e che si rimedia solo con la monotonia.

La canzone è subito orecchiabile e fresca. Nel testo riesce a trovare posto anche l'albero motore.

La protagonista nel video è l'attrice Giulia Paris e il furgone Volkswagen ha portato lei e Leonardo sulle sponde del lago di Bracciano.

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Dettagli: 21/08/2018 · 1062 view

About me

Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.