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Dove ho parlato di: expo

EXPO e il fallimento delle agenzie per il lavoro

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In un articolo sul Corriere i giovani italiani tornano di nuovo ad essere choosy e svogliati. Dai numeri la notizia appare da subito una bufala ma tanti ci cascano.

Dettagli: 24/04/2015 · 1883 view · Commenti · Leggi tutto

L'EXPO cambia l'inno e il significato della vita degli italiani

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Alla cerimonia di apertura dell'EXPO il coro di bambini cambia le parole dell'inno nazionale ma quel siam pronti alla vita ne spegne il significato autentico.

Dettagli: 01/05/2015 · 1767 view · Commenti · Leggi tutto

Perché l'intervista a Mattia (manifestazione No EXPO) è una bufala

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Tutto ciò che sono riuscito a capire dai due video del ragazzo intervistato da Tgcom24: luoghi, indirizzi, circostanze e ipotesi. Però, sembra una bufala.

Dettagli: 04/05/2015 · 2843 view · Commenti · Leggi tutto

Contraddizioni EXPO, pizza da record, tra chi muore di fame e chi spreca. E la Carta di Milano?

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Un intero pianeta da nutrire e all'EXPO si prepara una pizza da record. Si chiama gente per mangiarla: pensate ai bambini che muoiono di fame! La Carta di Milano?

Dettagli: 20/06/2015 · 1764 view · Commenti · Leggi tutto

Le parole sbagliate di EXPO, tra eccellenze e sprechi

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Si può nutrire il Pianeta con le eccellenze, la cucina esclusiva e gli chef stellati? Secondo me, no. Eppure ad EXPO parlano sempre di eccellenze e di esclusività.

Dettagli: 05/09/2015 · 1536 view · Commenti · Leggi tutto

The Floating Piers come l'Albero della vita ad Expo e fra un po' nessuno ne parlerà

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Non c'è niente da vedere se non la bellezza del Lago, eterna e da preservare.

Dettagli: 23/06/2016 · 1889 view · Commenti · Leggi tutto

About me

Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.