Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono
antoniopicco.it
nell'ordine delle cose
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Dove ho parlato di: wikipedia
Wikipedia: i contenuti sono liberi ma li oscuro perché il sito è il mio
Se i contenuti della Rete sono liberi o di libero accesso, i contenitori non lo sono: i cervelloni dove girano i siti
internet non crescono spontaneamente nel bosco ma sono di proprietà di qualcuno. Persino facebook che è gratis e lo sarà
sempre appartiene a qualcuno, eppure i dati contenuti sono i nostri.
La pagina italiana di Wikipedia in un comunicato di oggi esprime solidarietà verso i colleghi
di lingua inglese che protestano contro le proposte di legge Sopa e Pipa in materia
di lotta alla pirateria e tutela del diritto d'autore.

About me
Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.
Parlo spesso di:
Amazon, Apple, Banksy, Call Center, Che tempo che fa, Chernobyl, Chiesa, Clickbait, Clima, Covid, Democrazia, Derrick, Eccellenze, Europa, Expo, Facebook, Fake news, Friuli, Giornate mondiali, Google, Green pass, Instagram, Italia, Libri, Meme, Meteo, Negazionista, Nostradamus, Pandemia, Papa, Philippe Daverio, Popolo del web, Populista, Privacy, Pubblicità, Quora, Rai, Schwa, Selfie, Social network, Spam, Steve Jobs, Superquark, Tempo, Tv, Twitstar, Twitter, Vodafone, WhatsApp, Wikipedia, Wind.