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I My Light Bones sono Minority e viceversa

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Minority è il nuovo EP dei My Light Bones. Cinque brani di personificazioni rock senza alterazioni, come ai live nei piccoli club e con i microfoni che fischiano.

My Light Bones

Le foto sulla pagina Facebook dei My Light Bones raccontano le esibizioni live della band fiorentina. I quattro della band suonano insieme dal 2011 e nel loro curriculum ci sono il primo EP omonimo My Light Bones (2012) e il secondo Killer Plants.

Il 19 febbraio è uscito il loro terzo EP Minority, distribuito e promosso da ALKA Record Label.

L'uscita dell'EP è accompagnata dal singolo Cities.

Minority

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I cinque brani di Minority - racconta la band - sono nati improvvisando e lasciandosi trasportare. Che cos'è la musica se non la combinazione di suoni nel tempo? La musica suona come le energie che governano il cosmo dell'artista, così in Minority si uniscono le molteplicità dei mondi interiori di ciascuno dei quattro ragazzi della band.

La chitarra introduce i brani (con una variazione in 3AM Drivers Club, che è un brano a se) e mantiene il filo narrativo dei testi, strutturati ma non inchiodati a parole ricorrenti o a un tema in particolare. Nel complesso, My Light Bones sono Minority e viceversa, senza alterazioni: il rock, in tutte le sue personificazioni, è un'esperienza che coinvolge e risuona dentro come ai concerti dal vivo, specie se nei piccoli club e anche con i microfoni che fischiano.

Cities

La chitarra distorta ripete alcune sequenze e introduce un tema musicale forte e che non si perde neanche nella parte cantata. La batteria accelera e non brucia il brano, fino alla fine anche quando la voce graffia.

Dettagli: 27/02/2016 · 1498 view

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Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.