Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono
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Cose da attivisti e invasati che troviamo su Quora
Anche dietro l'attivista più sincero c'è un lavoro continuo di marketing dell'io.
Espressioni abusate... come se non ci fosse un domani
Ci sono espressioni che si appiccicano facilmente al nostro parlare, danno fastidio e liberarsene è difficile. Non ci sono solo piuttosto che usato erroneamente con valore disgiuntivo, qual è con l'apostrofo, po' scritto con l'accento e la settimana prossima detto alla milanese senza l'articolo. Ne propongo alcune.
COVID, se lo conosci lo eviti
Come far conoscere al pubblico il rischio del contagio da coronavirus? Il virus ti marchia di un alone rosso, come negli anni Ottanta l'AIDS marchiava di viola i contagiati.
Quanta nostalgia in TV!
In Tv, tante repliche e tanti programmi che guardano con nostalgia a un passato in cui gli italiani erano felici, ma non lo sapevano. Il passato rassicura, perché è passato e ne conosciamo già il finale; il futuro preoccupa e si rivela imprevedibile.
Sempre più narcotizzati dai social network, fanno il Flash Mob contro il virus
Le persone hanno il bisogno di compiere riti collettivi in riposta al mistero. Il virus, microscopico, è misterioso per come si trasmette da persona a persona.
Quanto è virale il coronavirus sui social newtork? E tu ne sei immune?
Come reagisce la gente sui social network alla notizia del nuovo coronavirus? Ho individuato cinque tipi ricorrenti: il ridimensionatore, l'istituzionale, il simpaticone, lo sponsorizzato e l'uomo al comando. Tu quale tipo sei?
La chiamano narrazione e ce la raccontano come una verità consolidata
Tutto questo parlare di narrazione e di narrativa. Passata la novità resta la frase fatta e la pacata superbia del narratore.
Per chi odia i meme, ecco il #dollypartonchallenge
In questi giorni spopola sul Web il meme sui quattro volti dei più noti social network: LinkedIn, Facebook, Instagram e Tinder. È un fenomeno virale, il #dollypartonchallenge. Il mio solito invito a non usare i meme.
I calendari del 2020 e del 1992 sono uguali e su Facebook si stupiscono
È vero. Il calendario del 2020 è uguale al calendario del 1992, ma perché vi stupite?
Nel 2020 internet non è necessario: siete voi ad esserne assuefatti
A fine anno potrei tirare una riga e fare le somme. Invece, punto il dito su ciò che piace a tutti ma non a me.
About me
Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.
Parlo spesso di:
Amazon, Apple, Banksy, Call Center, Che tempo che fa, Chernobyl, Chiesa, Clickbait, Clima, Covid, Democrazia, Derrick, Eccellenze, Europa, Expo, Facebook, Fake news, Friuli, Giornate mondiali, Google, Green pass, Instagram, Italia, Libri, Meme, Meteo, Negazionista, Nostradamus, Pandemia, Papa, Philippe Daverio, Popolo del web, Populista, Privacy, Pubblicità, Quora, Rai, Schwa, Selfie, Social network, Spam, Steve Jobs, Superquark, Tempo, Tv, Twitstar, Twitter, Vodafone, WhatsApp, Wikipedia, Wind.