Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono

Cerca per parola:  

Sei qui: Home > Elezioni regionali in FVG: quali sono i motivi del calo dell'affluenza?

Elezioni regionali in FVG: quali sono i motivi del calo dell'affluenza?

588 (43K)

Vota solo il 45% degli elettori. Uno sguardo all'affluenza alle elezioni regionali negli ultimi anni per formulare qualche ipotesi.

Elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia

Il 2 e 3 aprile scorsi ci sono state le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia per il rinnovo del Consiglio e della Giunta regionale. Il dato ufficiale dell'affluenza mostra che solo il 50% degli elettori si è recato alle urne. Guardando ai dati delle passate elezioni, fino al 2003, si nota un trend in calo. Quali sono i motivi?

Ho considerato i dati sull'affluenza alle elezioni regionali per gli anni 2023 (45%), 2018 (50%), 2013 (50%), 2008 (72%) e 2003 (64%).

Nel 2008 si votava non solo per le elezioni regionali ma anche per quelle politiche e l'affluenza è stata la più alta degli ultimi 20 anni.

Qual è il significato del voto?

La bassa affluenza è in contrasto con la diffusa partecipazione al dibattito pubblico che affolla i talk show in TV e le bacheche dei social network. Sembra esserci un'assidua partecipazione democratica, ma solo a parole perché passando ai fatti solo un elettore su due ha espresso il suo voto.

Faccio alcune ipotesi.

  1. Burocratizzazione: la politica locale non propone più una visione futura della Regione, ma somiglia sempre di più alla gestione di affari correnti, applicazione di regolamenti, copia e incolla di provvedimenti statali. Inoltre, gli eletti spaventati da possibili conseguenze legali si limitano all'applicazione di regolamenti e decreti.
  2. Delusione dell'elettore: pesa, ormai, la consapevolezza che l'espressione del voto non produce alcun effetto perché, una volta insediato, il Consiglio regionale si dimentica degli elettori per i successivi cinque anni.
  3. Le carriera del candidato prima di tutto: le elezioni regionali sono sempre più incentrate sui soli (pochi) nomi dei candidati alla presidenza, i quali sembrano sempre più interessati a possibili sviluppi del proprio cursus honorum - magari a Roma - e sempre meno affezionati alle sorti dei corregionali. Il candidato risponde prima di tutto al capo del partito e poi agli elettori corregionali.
  4. Perdita di fiducia nell'informazione: non si può partecipare attivamente al dibattito pubblico senza una adeguata informazione, coerente, leale, sincera, responsabile. Quando l'informazione scolora nell'entusiasmo sportivo, votare è come assistere a una partita invece che giocarla: l'elettore tifa per l'uno e per l'altro candidato, sceso in campo per questa o per quella squadra.

L'informazione

Merita una seria riflessione il ruolo dell'informazione, specie dopo questi ultimi anni. La TV, i Media, i giornali e i social network chiedono al cittadino un atto di fede e un coinvolgimento emozionale. Invece, l'informazione dovrebbe essere libera e chiara per non diventare propaganda.

Dettagli: 03/04/2023 · 513 view

About me

Antonio Picco, blog on-line dal 2003.

Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono.