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La pandemia non finirà mai perché se ne continua a parlare oppure se ne continua a parlare perché la pandemia non è ancora finita?

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Chi può dirlo.

Parlarne va bene, però...

Sono arrivato al punto di cambiare canale ogni volta che in TV passa la pubblicità "Riprendiamoci il gusto del futuro" con l'invito a vaccinarsi. Perché mai ce lo consiglia J-Ax, per esempio, oppure Paolo Bonolis o Mara Venier? La pubblicità "La stanza degli abbracci" firmata da Giuseppe Tornatore non era sufficiente?

Ci sono tutti i volti noti della TV e del Web. In questi mesi le loro parole sulla pandemia hanno raggiunto milioni di italiani. Da quanti mesi stiamo parlando della pandemia? Almeno da 19 mesi, direi.

La pandemia non finirà mai perché se ne continua a parlare oppure se ne continua a parlare perché la pandemia non è ancora finita?

Quando tutti dicono la loro

Nella moltitudine di opinioni non si pronuncia mai la parola fine, ma l'appuntamento è sempre per il giorno successivo così da parlarne ancora. Non si conclude mai, le opinioni, gli esperti, i dati, i battibecchi non arrivano a nessun punto fermo.

Niente sembra mai definitivo e deciso, tutto può cambiare da un momento all'altro e tutti si adoperano per far cambiare le cose mostrando la loro faccia, contando sulle loro parole, oppure con un loro gesto. In TV, su Web e dappertutto si producono parole e senza mai commettere errori: siccome nulla è deciso definitamente, nulla è giusto o sbagliato, ma tutto è in divenire, allora l'errore non ha neanche più senso.

Ha senso, invece, il giudizio morale e la condanna per tutto ciò che non è conforme. Mara Venier, J-Ax, Paolo Bonolis e gli altri ci invitano a vaccinarci e lo fanno tutti con lo stesso gesto delle mani. Non discuto sul vaccino, ma del modo in cui anche tu spettatore devi diventare ciò che gli altri sono già: chi lo è già lo riconosci dal gesto, una specie di parola d'ordine segreta, una stretta di mano massonica.

Di gesti simbolici siamo pieni. Per esempio, allo stadio può partire un "Chi non salta juventino è!" e tutti i non juventini si mettono a saltellare sul posto. Se non salti, significa che sei juventino. In modo analogo, inginocchiarsi alla maniera del Black Lives Matter serve a mostrarsi non razzista, secondo un'interpretazione estesa del gesto. Se non ti inginocchi, allora sei razzista come quando sei juventino se non saltelli sul posto quando parte il coro "Chi non salta juventino è!".

Davvero non si può mai mettere la parola fine?

Molti aspetti della realtà sono pressoché stabili, fissi, immutabili. Però, ai nostri tempi non piacciono le cose fisse, immutabili, decise; ai nostri tempi piace mettere sempre tutto in discussione, sottoporre tutto a una continua prova, perché tutto può essere revocato, smentito, reinterpretato.

Dettagli: 07/07/2021 · 513 view

About me

Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.