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La scelta è anche isolamento. Primo ascolto di Senza paracadute, il nuovo album di Giovanna D'Angi
Primo ascolto del nuovo album Senza paracadute di Giovanna D'Angi con la collaborazione di Raffaele Andrea Viscuso, per l'etichetta Senza Dubbi.
Giovanna D'Angi
Dopo quasi due anni da Semplicemente innamorata e dal video con Paolo Ruffini, Giovanna D'Angi ci fa ascoltare il nuovo album Senza paracadute.
Giovanna D'Angi partecipa al Festival di Sanremo nel 2005 col brano Fammi respirare ed è la protagonista del musical HairSpray insieme a Stefano Masciarelli. Continua con i musical prendendo parte a rappresentazioni con Michelle Hunziker, Paolo Ruffini, Bianca Atzei, Iva Zanicchi, Sergio Muniz, Roberta Lanfranchi e Gabriele Cirilli.
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Senza paracadute

Il nuovo album contiene otto brani inediti. Molte e importanti le collaborazioni, a partire da quella con l'autore e produttore Raffaele Andrea Viscuso, che ha scritto tutti i brani del disco; collaborano anche Gaetano Capitano (Il Dio delle piccole cose, Gazzè, Fabi e Silvestri), Andrea Gallo (Eva, Mina e Celentano) e Mauro Lusini (C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, Morandi).
Il brano che dà il titolo all'album, Senza paracadute, è un dialogo con la voce di Raffaele Andrea Viscuso. Lui si rivolge a lei per poi unire le voci in un noi: noi che ci buttiamo senza paracadute.
Le sonorità hanno tutti i colori delle migliori canzoni che riascoltiamo con nostalgia. La voce di Raffaele all'inizio crea l'interrogativo nell'ascoltatore; l'attacco di Giovanna chiude i vuoti e riempie di calore.
Buttarsi, provare, sognare e immaginare perché i nostri pensieri non siano sostituti dei desideri, repressi; i nostri desideri non lascino spazi vuoti. I vuoti si coprono con un salto, come da un grattacielo e senza paracadute.
Due domande
Uno scambio di e-mail con l'autore Raffaele Andrea Viscuso e l'interprete Giovanna D'Angi mi ha portato a indovinare il loro mistero. La condizione per il godimento della vita non può stare in qualcosa o qualcuno, ma è qualcosa che pulsa dentro. È dentro di noi e così indecifrabile: quale sarà il significato della propria vita?
- Raffaele, in Senza paracadute c'è l'invito a guardarsi dentro e quindi anche a scegliersi, contro ogni altra convinzione. Il coraggio di una scelta premia sempre?
Raffaele: Credo che la cosa più bella che ogni essere umano possa avere è la libertà. La libertà intesa come possibilità di scegliere: scegliere la vita che si vuol vivere, il lavoro che si vuol fare, come gestire il proprio tempo ecc. Indipendentemente da quello che gli altri possano farci credere che sia corretto.
Durante un mio viaggio in California, ho conosciuto nella spiaggia di Santa Monica un “barbone del mare” (perlomeno così ho pensato di chiamarlo nei primi secondi in cui l’ho visto); un uomo che ha scelto di vivere sulla costa, la cui unica “preoccupazione” era stare sul suo surf e procacciarsi del cibo, per lui e per i gabbiani, i suoi migliori amici. Viveva di elemosine, dormiva in un sacco a pelo dentro la sua tenda, ogni sera in un posto diverso e non aveva altro che il suono dell’oceano ed il garrito dei “suoi” amici gabbiani. Non era pazzo, ti assicuro che ragionava benissimo, e lo considero una delle persone più serene ed in pace che abbia conosciuto nella mia vita.
Questo per dirti che se per “scelta che premia sempre” intendi diventare una persona affermata, ricca e probabilmente nevrotica la risposta è: “non lo so”, se per “scelta che premia sempre” intendi trovare se stessi e quindi una forma di felicità credo proprio di si.
In ogni caso “Senza paracadute” è un testo che ci invita soprattutto a sfidarci, a seguire l’istinto, a non aver paura di fare delle scelte che, nonostante razionalmente ci possono sembrare sbagliate, le sentiamo pulsare dentro di noi. Del resto ho voluto citare Goethe “il coraggio ha in sé genio, potere, magia!” l’atto di coraggio è un istinto, una qualcosa che viene da dentro.
- Giovanna, in Anima libera canti di ringraziare la vita quando sceglie per te. Ti sei mai resa conto se la vita abbia scelto al posto tuo?
Giovanna: Per quanto io creda che siamo noi gli artefici del nostro destino, penso che la vita ci metta del suo... Se una cosa non va secondo i nostri programmi, sarà la vita - prima o poi - a farci capire perché non è andata come volevamo, nel bene e nel male. C’è sempre un motivo.
Sorriso e gratitudine... sempre!!!
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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