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Fanpage.it e l'ossessiva pratica del clickbait

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No ai clickbait. Azione sovversiva contro l'economia del Web e delle inserzioni pubblicitarie che vivono di click rubati con esche nascoste nei titoli dei link.

Ancora clickbait da Fanpage su Facebook

A distanza di alcuni mesi dalla notizia che ha fatto il giro del Web, la scoperta clamorosa: nonostante gli annunciati sforzi di Facebook per bloccare la diffusione dei link dai titoli ingannevoli, scritti solo per acchiappare i click dell'utente sprovveduto e annoiato, la fastidiosa pratica della pesca di click non accenna a fermarsi.

Avevo già parlato di Fanpage.it, la pagina su Facebook della testata giornalistica che pubblica notizie che non sono notizie, ma contenuti che già galleggiano nella fogna mediatica di Internet. In questa mia nota segnalavo i tanti clickbait postati su Fanpage.it e dati in pasto ai suoi 6,3 milioni di fan (6 300 000 di fan).

Che cosa sono i clickbait

Dopo la confessione shock, la vostra fiducia nella Rete non sarà più la stessa.

I clickbait sono link postati sui social network che funzionano come esche, per ingolosire l'utente curioso nei momenti di svago durante l'evacuazione mattutina o la coda all'ufficio postale. Il titolo e la descrizione del link sono volutamente vaghi, fumosi, sensazionalistici e promettono verità sconvolgenti. Nella realtà si tratta di reflussi di notizie predigerite e pronte ad incanalarsi nel colon retto del Web per essere scaricate.

Lo scopo è macinare click, cioè visite, al loro sito dove straripano dal monitor le pubblicità feroci di Fastweb (i cui call center già ti chiamano a ogni ora del giorno e della notte). Gli inserzionisti pagano Fanpage.it per mostrare a voi ignari utenti del Web le loro pubblicità: più volte sono visualizzate le inserzioni e più Fanpage.it guadagnerà grazie alla vostra generosa, inconsapevole ma colpevole partecipazione.

Seguono alcuni esempi di contenuti clickbait di Fanpage.it.

Neanche le polpette sapete fare

La brava massaia sarà tentata dal sapere il segreto per cucinare delle polpette perfette e golose, ma la brava massaia non perde tempo su Facebook. Quindi, traete voi le conclusioni.

Uccise dalla solitudine ma l'importante è cliccare

Una triste storia dai risvolti sociali delicati serve a macinare euro. La notizia è, però, presa da chi le notizie le dà veramente per mestiere, come ad esempio i giornali (veri).

Cadorna

Che cosa è successo? Clicca, dai!

Terremoto

Neanche le tragiche vicende del terremoto sono risparmiate. Come si chiama: sciacallaggio?

Che cosa possiamo fare?

Possiamo fare qualcosa per rendere il Web un posto migliore e per premiare la qualità di chi si impegna onestamente:

  • scrivere nel commento del post uno spoiler per disinnescare la bomba della curiosità;
  • commenta con un semplice clickbait, qualcuno capirà;
  • se condividi un post con un link clickbait, descrivi meglio di che cosa si tratta;
  • smetti di seguire la pagina.

Pensa al giro d'affare su una pagina come Fanpage.it che ha 6,3 milioni di like. E tu clicchi.

Resistere alla tentazione

In questa pagina spiegavo il mio metodo per soddisfare la mia curiosità senza cliccare, solo usando i commenti ai post che incuriosiscono o con una ricerca su Google.

Dettagli: 28/01/2017 · 2213 view

About me

Antonio Picco, blog on-line dal 2003.

Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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