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Che fastidio quando c'è troppa gente e non si riesce a camminare

Gli eventi che richiamano tanta gente per strada rianimano la vita nei piccoli centri ma è brutto quando non si riesce a camminare. Ecco di chi è la colpa.
Come le pecore
C'è una strada e per percorrerla basterebbe procedere un passo dopo l'altro seguendone l'andamento. Invece, qualcosa ostacola il regolare e piacevole deflusso della passeggiata: si crea un groviglio umano, con spintoni, gente con l'alito fetido che sbuffa, bambini che piangono ecc.
Dice Mehdi Moussaid, ricercatore del Max Planck Institute for Human Development di Berlino, che - in genere - le persone che condividono uno stesso spazio si dispongono in corsie secondo lo stesso senso di marcia. Però, l'ordine tra la folla può venire ben presto compromesso.
Per esempio, lo studioso suggerisce di dividere ciascuna corsia in due parti: una per chi vuole andare veloce e una per chi vuole soffermarsi su ogni singolo passo. Ricordo che nella Tube di Londra i passeggeri sono invitati a disporsi sulla destra, lasciando libero lo spazio alla loro sinistra per far passare chi ha fretta.
Dalla mia esperienza, ho individuato le peggiori cause degli ingorghi umani tra le strade cittadine nei giorni di festa.
Il fotografo ossessivo compulsivo
È generalmente uomo, con almeno trent'anni, ed esce da casa con al collo una costosa e ingombrante macchina fotografica. Per lui l'obiettivo è un prolungamento del pene.
La festa di paese o il piccolo evento che richiama folla per strada è per lui l'occasione per usare quel costoso giocattolo. Farà tantissime foto per poi caricarle su Facebook: il riflesso su un vetro, l'angolo di una mattonella, lo zoom su un rivolo d'acqua di scolo ma neanche una foto dove si veda la piazza per intero.
Il fotografo della domenica se ne frega di chi ha intorno. Appena trova la luce giusta, l'inquadratura giusta, la posa giusta, lì si ferma e assume improbabili pose da contorsionista per fare la foto giusta: gambe divaricate, culo a tre quarti, braccio sinistro piegato, braccio destro esteso con l'obiettivo in mano che fa su e giù per alcuni minuti, fino a quando... ah, ecco la foto.
Nel frattempo, dietro di lui e tutto intorno a lui si è creato l'ingorgo umano.
La mamma col passeggino e il bambino in braccio

Un passeggino tra la folla è come una Smart al parcheggio: sembrava un posto libero e invece era una Smart. Così col passeggino, perché da dietro la folla sembra ci sia un varco libero e invece è un passeggino.
Il passeggino è molto pericoloso per le caviglie dei passanti.
Il migliore amico dell'uomo

Un pensiero ai cani che vengono trascinati tra la folla. Il rischio maggiore è di essere calpestati, specie se di piccola o piccolissima taglia, ma deve essere per loro fastidioso anche il rumore indicibile della folla e tutti gli odori che la folla comporta. Inoltre, è alto il rischio che il cane ingoi qualsiasi cosa trovata a terra.
A passeggio con la birra

Quando facevo un corso di tedesco, il professore bavarese ci diceva che all'Oktoberfest la birra è servita in boccali da minimo un litro e che per non ubriacarsi bisogna finirla tutti in tre sorsi, quando ancora è fresca.
Invece, capita sempre di incontrare e scontrare quello con in mano una birra, che si scalda col calore della mano o che si versa sul giaccone di quello in parte.
Chi fuma è scemo

Lo dice anche la pubblicità. Quando si condivide un piccolo spazio con molte altre persone, sarebbe bello avere rispetto di tutti ed evitare di sputare il fumo dalla propria bocca direttamente nella bocca del vicino.
Per le immagini, fonte: morguefile.com
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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