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La promozione dei libri in tv è pubblicità occulta?

Manca poco a Natale e il libro è una buona idea regalo che non si può schifare, a meno di non voler passare per ignorantoni: a caval donato...
Poi, se conduci un programma in tv e non sai come riempire un quarto d'ora, fare la promozione di un libro con l'autore ospite in studio ti risolve il problema e fai un favore all'amico scrittore. Una volta l'autore prezzemolino era Bruno Vespa; quest'anno è Aldo Cazzullo, editorialista del Corriere della Sera (ne avevo già parlato qui).

"Basta piangere!" di Aldo Cazzullo è stato presentato - per quanto ho visto - a Che tempo che fa lo scorso 30 novembre, a Domenica in il 1° dicembre, a Uno Mattina l'11 dicembre (con un volo pindarico tra la protesta dei Forconi e i lagnoni del libro) e alla Vita in diretta il 12 dicembre. Quando Cazzullo è impossibilitato ad andare in tv, il libro viene promosso per interposta persona, come ha fatto ieri a Domenica in Ferruccio De Bortoli.

Il caso Cazzullo è solo un esempio della pratica promozionale dei libri in tv. Le promozioni servono a pubblicizzare il libro, altrimenti non ne direbbero il titolo, non ne racconterebbero il contenuto e non mostrerebbero la copertina a favore della telecamera; però, se si sta facendo della pubblicità all'interno di un talk-show, perché non compare la dicitura messaggio promozionale? Qual è la differenza tra la pubblicità di un libro e di un panettone?

Secondo me, si fa della pubblicità redazionale, col messaggio promozionale confezionato come un servizio giornalistico.

La pubblicità deve essere riconoscibile come tale ed essere distinta dal resto dei programmi con mezzi ottici o acustici (cfr. art. 8, comma 2 della legge 6 agosto 1990, n. 223) e non ho dubbi che si tratti di una telepromozione: c'è l'esibizione del prodotto (il libro) fatta a scopo promozionale, con addirittura l'invito a comprare e regalare il libro per Natale. Parlare del libro con l'autore ospite in studio serve - dico io - a orientare i telespettatori all'acquisto e non al puro intrattenimento, tanto che il libro di cui si parla è sempre fresco di stampa.

Se, al contrario, non è pubblicità redazionale, come fa un autore a portare il suo ultimo libro in tv? Forse dipende solo dal gusto personale del conduttore o dall'amicizia tra conduttore e autore? E quando la tv è pubblica come la Rai?

Dettagli: 16/12/2013 · 2246 view

About me

Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.