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In 10 anni cosa è cambiato in tv? Niente e i talent show sono inutili
Cosa si poteva vedere in tv in una serata tipo di dieci anni fa? Tra le mille cose da buttare, ho trovato a casa una rivista con i palinsesti della settimana dal 17 al 23 aprile 2003.
Nel 2003 non c'era il digitale terrestre e i canali principali erano le tre reti Rai e le tre di Mediaset. Alcuni programmi che continuiamo a vedere oggi, nel 2003 già c'erano; ad esempio:
- La prova del Cuoco, Rai Uno;
- La Vita in Diretta, Rai Uno;
- L'Eredità, Rai Uno;
- Porta a Porta, Rai Uno;
- I Fatti Vostri, Rai Due;
- Cominciamo Bene, Rai Tre;
- Grande Fratello, Canale 5;
- Uomini e Donne, Canale 5;
- Amici, Canale 5;
- Chi Vuol Essere Milionario, Canale 5;
- Striscia la Notizia, Canale 5;
- Le Iene, Italia 1.
Nella tv del pomeriggio andavano in onda programmi di attualità, di cronaca e talk-show, alcuni cartoni animati e i soliti film visti e rivisti. La prima serata cominciava tra le 20:55 di Rai Uno e le 21:00 di Canale 5. Oggi non esiste più una prima serata vera e propria ma una sorta di post-tg seguito da una serata non più prima ma neanche seconda; insomma, oggi prima delle 21:15 non comincia neanche Chi l'ha visto? su Rai Tre.
Prendiamo i programmi della prima serata del Sabato e confrontiamo tra il 19/04/2003 e il 09/03/2013:
Anno | Rai Uno | Rai Due | Rai Tre |
---|---|---|---|
2003 | Sognando Las Vegas Spettacolo | Requiem per un omicidio Film | Ulisse Documentario |
2013 | I migliori anni Spettacolo | Castle Serie tv | Metropoli Approfondimento |
Anno | Rete 4 | Canale 5 | Italia 1 |
---|---|---|---|
2003 | Il re dei re Film | Come sorelle Spettacolo | Pagemaster Film |
2013 | Delitti inquietanti Film | Italia's Got Talent Talent Show | Harry Potter Film |
Possiamo subito vedere che in 10 anni sono cambiati i nomi dei programmi, i conduttori degli show e i titoli dei film ma non è cambiato il tipo di programmazione: cioè, se Rai Uno il Sabato sera nel 2003 trasmetteva uno spettacolo, anche nel 2013 dà uno spettacolo, Rai Due dava e dà un film, Rai Tre dava e dà un documentario (approfondimento) e così via.
Nel 2013 compare la dicitura Talent Show, un genere di spettacolo cominciato circa 15 anni fa con la missione di cercare volti e - soprattutto - talenti nuovi. Canale 5 il Sabato sera è Italia's Got Talent con Maria de Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi ma sulle altre reti in altre serate possiamo vedere The Voice con Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante e Piero Pelù; X-Factor su Sky; Amici su Canale 5 con ancora Maria de Filippi; oltre alle versioni dei talent per bambini con appositi show musicali.
Insomma, in più di 10 anni di ricerca di talenti nuovi qualcosa avremmo dovuto trovare e invece vediamo oggi come nel 2003 - nel 2003 come anni prima, ancora - sempre gli stessi volti: Raffaella Carrà (bravissima), Maria de Filippi, Gerry Scotti, ma anche Paolo Bonolis, Barbara d'Urso, Mara Venier, Federica Panicucci ecc. Tutti professionisti in gamba, peccato per qualche caduta di stile di Maria de Filippi, Gerry Scotti e Barbara d'Urso. A cosa servono, dunque, i talent show se i talenti che trovano e che la gente da casa televota non trovano impiego in tv? Qualcuno dirà che coi talent show sono stati lanciati cantanti come Emma e Mengoni che hanno vinto Sanremo ma con le note polemiche sul televoto. Altri diranno che i talent hanno riportato la musica in tv ma gli ospiti musicali nei programmi, se ci sono, non cantano ma vengono chiamati a rendere conto di interviste che hanno già rilasciato ad altri (domanda tipo: in una recente intervista rilascia a... hai detto che..).
Ultima riflessione per i programmi per bambini. Già nel 2003 la programmazione per i più piccoli era ridotta nei pomeriggi televisivi e oggi ci sono dei canali dedicati solo ai più piccoli: in casa, inevitabilmente, i più piccoli stanno davanti al loro televisore mentre i grandi stanno in un'altra stanza a guardare omicidi, storie vere, vip esodati ecc. Inoltre, ai ragazzi vengono proposti dei nuovi miti su misura; invece di insegnare e mostrare loro che tutti i bambini sono (o dovrebbero essere) uguali, network (discutibili) come la Disney fanno loro vedere che ci sono dei bambini uguali a loro ma più fortunati che vivono come star di Hollywood: Justin Bieber, ad esempio. Questo, però, è un altro discorso.
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Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.
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