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Democrazia nel rapporto dell'Economist
Il rapporto dell'Economist sullo stato della democrazia nel 2011, The Economist Intelligence Unit’s Index of Democracy 2011,
non usa mezze parole per descrivere cosa è successo nel recente passato in Europa e in Italia. Quello del 2011 è il quarto
rapporto pubblicato dall'Economist (lo trovate qui).
Nel rapporto
vengono indicizzati 165 paesi indipendenti secondo un punteggio sullo stato della democrazia; per la democrazia, dice il
rapporto, sono necessarie elezioni libere e libertà civili ma, tuttavia, possono non essere sufficienti.

In Europa si parla di ersoione della democrazia nel clima di crisi economica, che tutti conosciamo.
Sono sette secondo
l'Economist i paesi europei dove la democrazia è arretrata e, cosa più imprtante, in nessun paese è aumentata. La perdita di
democrazia si traduce in rinuncia della sovranità; i cinque paesi dove la democrazia ha avuto un declino sono: Grecia, Italia,
Portogallo, Spagna e Irlanda. In Grecia e in Italia, dice il rapporto, i capi di governo democraticamente eletti sono stati rimpiazzati
da tecnocrati. Le prospettive per il 2012 non sono rosee.
In una tabella sono riassunti i punteggi per: punteggio globale, processo elettorale e pluralismo, funzionamento del governo, partecipazione,
cultura politica, libertà civili.
I paesi sono raggruppati per categorie: democrazia full, flawed, oppure hybrid regimes, authoritarian regimes.
Indice | Paese | Punteggio globale | Categoria |
---|---|---|---|
1 | Norvegia | 9,80 | Full |
2 | Islanda | 9,65 | Full |
10 | Olanda | 8,99 | Full |
11 | Lussemburgo | 8,88 | Full |
20 | Costa Rica | 8,10 | Full |
21 | Giappone | 8,08 | Full |
30 | Slovenia | 7,76 | Flawed |
31 | Italia | 7,74 | Flawed |
32 | Grecia | 7,65 | Flawed |
79 | Ucraina | 5,94 | Hybrid |
80 | Hong Kong | 5,92 | Hybrid |
115 | Egitto | 3,95 | Hybrid |
116 | Madagascar | 3,93 | Authoritarian |
167 | Nord Corea | 1,08 | Authoritarian |
In effetti, gli avvenimenti in Europa e in Italia negli ultimi mesi fanno sorgere il dubbio che nei singoli paesi dell'Unione si stia verificando una rinuncia alla sovranità, tanto che lo stesso presidente Napolitano ha dichiarato che il nuovo governo tecnico sia nato in binari non tradizionali, quando la formazione di un governo non è una questione di tradizioni ma di dettai costituzionali. Il peggio è che la rinuncia alla sovranità e alla democrazia, cioè la rinuncia a elezioni libere e libertà civili, sembrano essere il male minore, il sacrificio che costa meno per salvare il paese.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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