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Cittadini italiani per diritto di nascita non vuol dire italiani nel cuore

Secondo le statistiche europee, nel 2010 il 6,5% della popolazione dell'Unione (27 stati) è composta da cittadini stranieri, pari a 32,5 milioni; di questi, 20,2 milioni arrivano da paesi non comunitari, 12,3 milioni provengono da un altro stato dell'Unione ma sono emigrati.
I moti migratori coinvolgono maggiormente Germania, Spagna, Regno Unito, Italia e Francia.

PaesePopolazioneStranieriNati all'estero
Germania81 802 3007 130 9009 812 300
Spagna45 989 0005 663 5006 422 800
Regno Unito62 008 0004 367 6007 012 400
Italia60 340 3004 235 1004 798 700
Francia64 716 3003 769 0007 196 500

I principali Paesi di provenienza degli stranieri e dei nati all'estero residenti in Italia nel 2010, secondo i dati europei

Paese di provenienzaMigliaia%Paese di nascitaMigliaia%
Romania887,821,0Romania847,517,7
Albania466,711,0Albania482,410,1
Marocco431,510,2Marocco355,97,4
Cina188,54,4Germania209,24,4
Ukraina174,14,1Ukraina149,93,1
Altri2086,646,3Altri2753,757,4

Inoltre, è vero - dicono i numeri - che gli stranieri abbassano l'età media del Paese e la fascia d'età nella quale gli stranieri sono di più è quella che va dai 20 ai 40 anni, cioè l'età lavorativa.

Uno straniero residente può richiedere la cittadinanza italiana se si trova in una delle condizioni descritte nel sito del Ministero dell'Interno, il caso più frequente per i figli di immigrati è quello di residenti legalmente in Italia da almeno 10 anni. Nel 2010, secondo le satistiche del Ministero, sono stati conclusi favorevolmente 40223 procedimenti di riconoscimento della cittadinanza italiana a cittadini provenienti in maggioranza da Marocco, Albania, Romania, Perù, Brasile, ecc.
Gli auspici di Napolitano sono quelli di estendere il diritto di cittadinanza a tutti i nati in territorio italiano, cioè lo ius soli, diritto in vigore - ad esempio - negli Usa, in Canada e Argentina mentre invece ora in Italia la cittadinanza si trasmette - principalmente - dai genitori ai figli, cioè per ius sanguinis.

Cosa comporta l'estensione del diritto di cittadinanza? Ad esempio, il diritto di voto, potersi candidare alle elezioni, poter partecipare ad alcuni concorsi, avere passaporto italiano e quindi muoversi liberamente in Europa; da cittadini italiani, però, non avrebbero più motivi di reclamare aiuti, sussidi o tutele per il fatto di essere stranieri e dovrebbero rinunciare alle proprie origini e alla propria storia, diventando stranieri al ritorno verso lo stato dei loro genitori.

Che implicazioni potrebbe avere nel lungo termine? Gli immigrati sono, in media, più giovani e fanno più figli; in una ipotetica Italia con ius soli si potrebbe pensare che i nuovi cittadini italiani comportino un peso rilevante continuando a ragionare - di fatto - da stranieri e non da italiani perché avere la cittadinanza per diritto di nascita non vuol dire essere italiani nel cuore. Questo vale anche per gli italiani figli di italiani.

Nel resto d'Europa acquisire la cittadinanza per uno straniero non è facile, come si legge qui; è plausibile pensare alle tante mamme che verrebbero a partorire in Italia per dare alla luce un figlio italiano, quindi europeo, per poi spostarsi liberamente verso altri Paesi dell'Unione. Per il bambino non sarebbe più necessario crescere e studiare in Italia come un italiano per essere italiano. Insomma, l'Italia con lo ius soli sarebbe la porta per l'Europa di tutte le popolazioni con forte tasso di emigrazione, con tutte le responsabilità del caso.

Dettagli: 23/11/2011 · 1845 view

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Antonio Picco, blog on-line dal 2003.

Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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