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Perché Quora sta bannando gli utenti per spam?

Un ban improvviso, inspiegabile, e una giustificazione generica che suona come una beffa. La mia esperienza con Quora è il segnale di un problema ben più grande: l'illusione di controllo su ciò che creiamo e condividiamo online.
Che cosa è successo
Bannato da Quora e senza sapere il perché. Oltre a me, diversi utenti lamentano l'inspiegabile allontanamento dal sito di domande e risposte. Avevo già parlato di Quora tempo fa, a proposito delle cose da attivisti e invasati che troviamo su Quora.
Dopo 7 anni esatti e senza alcun preavviso la moderazione di Quora mi notifica via e-mail il provvedimento: “il tuo account è stato bannato perché collegato a diverse violazioni della informative relative allo spam di Quora”.
Appellarmi è stato inutile e Daniel, l'addetto alla moderazione di Quora, ha respinto il mio ricorso con il quale chiedevo di indicare quali fossero nel dettaglio le mie violazioni della informative relative allo spam.
Che cosa intende Quora con spam
Secondo le policies di Quora, lo spam è qualcosa che riduce la fiducia nella piattaforma e impedisce un coinvogimento autentico degli utenti. È spam - per esempio - vendere armi, offrire prestazioni sessuali, pubblicare link a servizi di streaming illegali, postare più volte lo stesso contenuto, indirizzare il traffico verso siti esterni con lo scopo di guadagnare dei soldi.
Giuro di non aver fatto nulla di tutto ciò. I miei contenuti erano puramente informativi o legati ai miei interessi, come dimostrano gli esempi qui sotto.
Che cosa pubblicavo io su Quora
Non ricordo ogni singolo contenuto che ho pubblicato in questi anni. Ironia della sorte, pochi giorni prima del ban, una mia risposta era stata selezionata per essere inclusa in un "bollettino periodico" inviato via email agli utenti. Un riconoscimento del mio contributo di qualità, svanito nel nulla.
Tra le mie risposte più popolari c'era quella di 5 anni fa alla domanda C'è una legge della fisica che sembra non avere senso?. La mia spiegazione, basata sul principio di Pascal e su un'osservazione divertente sull'uso del dentifricio, era stata apprezzata. Poi, ricordo una mia vecchia e divertente risposta alla domanda Come mai le ragazze si siedono sopra le ginocchia dei ragazzi?. Più recentemente, avevo pubblicato un post su Lev Landau, citando anche riferimenti bibliografici. Persino sul mio profilo X (Twitter) condividevo i link alle mie risposte, come quella sul perché si senta ancora freddo con 20°C in casa.
Attenzione: è inutile cliccare sui link alle mie domande. Le mie risposte sono state nascoste, cancellate, rese invisibili. La mia intera presenza su Quora è stata azzerata.
Non vedendo accolto il mio ricorso, ho anche chiesto a Daniel della moderazione di eliminare il mio account e tutte le mie informazioni personali. Infatti, ora il link al mio profilo restituisce un desolante "Page not found".
La stessa sorte anche ad altri utenti
Inizialmente, ho pensato a un errore, a un'intelligenza artificiale "poco intelligente". Speravo in un intervento umano, in un ripensamento, magari anche in due semplici parole di scusa da parte di Quora. Invece, nulla.
Ho scoperto di non essere un caso isolato. Su Reddit, decine di altri utenti lamentano ban improvvisi, immotivati e inspiegabili. Il 17 giugno scorso, l'utente Nineteenthly ha chiesto se altri avessero subito la stessa sorte, e ben cinque utenti (me compreso) hanno confermato. Il giorno dopo, Drey24gg ha posto la stessa domanda e le conferme sono piovute. Tra i commenti, Gnana2008 ha espresso un concetto che risuona profondamente: "la moderazione di Quora fa schifo, i bot fanno la maggior parte del lavoro e questo spiegherebbe perché gli utenti vengono bannati senza motivo".
Su X (Twitter), la situazione non è diversa: c'è chi ha visto cancellati 15 anni di contenuti in un colpo solo, e chi, inattivo da tempo, si scopre improvvisamente un generatore di spam. Alcuni si rivolgono direttamente a @Quora o al CEO Adam D'Angelo, ma l'eco è un silenzio assordante.

Bannato dopo 15 anni.

La moderazione di Quora ti ha bannato.

Dear @adamdangelo...
Considerazioni serie
Facciamo del lavoro gratuito - free labour - e non abbiamo alcun potere.
Questa esperienza con Quora non è solo un disservizio, è un campanello d'allarme. Dobbiamo riconsiderare seriamente le nostre attività online. Ogni volta che pubblichiamo qualcosa, che scrolliamo feed, che mettiamo un "like" o commentiamo, stiamo - di fatto - lavorando gratuitamente per i social network. I loro enormi profitti derivano proprio dallo sfruttamento delle nostre interazioni, sia tra utenti che tra utente e algoritmo.
Certo, trascorrere tempo sui social è un modo per impegnare il nostro tempo libero; ma questo tempo si trasforma in lavoro non retribuito su cui queste piattaforme generano profitto. Senza i contenuti che noi utenti postiamo, i social non esisterebbero: Instagram sarebbe vuoto senza le foto, TikTok senza i video dei balletti, X (Twitter) senza i nostri brevi pensieri ecc.
Lo spazio del social network ci illude di essere una piazza, un luogo pubblico di condivisione, ma in realtà non lo è. Nessun utente ha il pieno controllo sulla propria attività online. In qualsiasi momento, la nostra intera presenza digitale può essere cancellata, senza possibilità di appello e senza una valida giustificazione.
Io ho già drasticamente ridotto la mia esposizione sui social network. Vi invito tutti a fare lo stesso. L'obiettivo è evitare il più possibile l'esposizione incontrollata del proprio sé, con tutte le ricadute inimmaginabili sulle nostre libertà individuali.
Come già ammoniva Vance Packard nel 1957 con "I Persuasori Occulti", forze invisibili, ricorrendo a metodi scientifici, si propongono di convogliare le nostre abitudini inconsce e i nostri meccanismi mentali, con risultati che all'epoca sembravano inimmaginabili. Oggi, l'arbitrio di un bot può cancellare anni della nostra vita digitale. È tempo di riprenderci il controllo.
Il mio invito è rivolto a tutti.
- Riprendere il controllo. Riflettiamo sul tempo e sull'energia che dedichiamo a piattaforme che non ci garantiscono alcun diritto sul nostro stesso contenuto.
- Ridurre l'esposizione del sé. Limitiamo la nostra presenza su questi network che ci privano del controllo e che, come burattinai invisibili, manipolano le nostre interazioni
- Trasparenza. Ogni ban, ogni cancellazione deve essere motivata in modo chiaro e specifico.
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Hai subito un ban ingiusto? Scrivilo nei commenti o su X con #QuoraBan.
L'immagine in alto con la scritta "Banned" è di Pete Linforth ed è presa da Pixabay
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono.
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