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Letteralmente, da meme ad espressione abusata

Scopriamo come l'uso distorto di questa parola ne svuoti il significato e limiti la nostra capacità di comunicare nel caos della Rete.
Il Martellamento Digitale
Le app dei video brevi come TikTok, i reel di Facebook e gli short di YouTube, ci martellano con le solite musichette: Oh no! quando succede qualcosa di imprevisto, le note di Experience per motivarci a fare qualcosa, Somebody's watching me e il balletto, clean che fa rima con been nel ritornello di Messy ecc. Quelle canzoncine sono molto fastidiose e non sopporterei di ascoltarle per intero.
Allo stesso modo, nei meme e nei trend digitali ci sono parole e modi di dire martellanti, come letteralmente usato, però, come rafforzativo e non con il suo vero significato. Diventa una parola-ritornello.
L'origine dell'abuso digitale
Questa cattiva abitudine deriva dall’inglese literally e la parola somiglia molto all’avverbio italiano.
Arriva, in particolare, dai meme basati sul template literally no one: a cui fa seguito una frase, un’opinione, un aneddoto raccontato in prima persona. Knowyourmeme.com ne attesta l’uso a partire dal 2018 con una serie di meme postati su Twitter, a cui hanno fatto seguito, nel 2019, i tanti brevi video su TikTok nella variante #NobodyMe.


Non sono solo io a notarlo
Non sono il solo a notare l’abuso di letteralmente. Trovo su Reddit, per esempio, alcune discussioni accese.
Un anno fa, in Avete letteralmente rotto il cazzo con la parola "letteralmente", la critica era rivolta all’uso della parola per significare l’esatto opposto. Dicevano che per i parlanti in lingua inglese fosse ormai un intercalare.
Sempre un anno fa, anche gli stessi anglofoni si interrogavano del perché si fosse diffusa questa cattiva abitudine. In "Literally" has become an contronym/autoantonym for many. Has this left a hole in the English language? sostenevano che literally fosse un autoantonimo, o contronimo, cioè una parola con due significati opposti.
Letteralmente in italiano significa alla lettera, testualmente, non in senso figurato. Invece, literally usato in inglese per rappresentare qualcosa che non è, per dire qualcosa in senso figurato e come rafforzativo, ha velocemente contagiato anche gli italiani.
Il Web non nasconde e Google restituisce un post del 2021 su rivistastudio.com dal titolo Tutti dicono “letteralmente”. Secondo l’autore, a dare maggiore fastidio è lo scimmiottamento dell’inglese.
Il vero significato
Per capire bene il significato di literally, consiglio questo fumetto su The Oat Meal. Quando dici io “letteralmente”…, vuol dire descrivere qualcosa così come è realmente accaduta.

Un errore che ci riguarda
Perché insistere a usare consapevolmente una parola in modo sbagliato? Non è un semplice errore da matita rossa. È come il piuttosto che con valore disgiuntivo, il qual è con l’apostrofo, il po’ con l’accento, le evidenze scientifiche al posto di prove, dimostrazioni, risultati degli esperimenti. Sono tutti segnali di un parole il cui significato scolora nel rumore.
Che cosa succede alle parole e a noi che le usiamo quando il loro significato viene letteralmente (stavolta in senso proprio!) invertito o svuotato?
Se letteralmente non significa più solo alla lettera, così come è scritto, cioè in senso proprio e non figurato, ma diventa un semplice rafforzativo, allora la parola perde il suo valore primario, quello che la rendeva unica. Ci sarà il dubbio, la comunicazione non sarà più efficace o precisa. Non distingueremo più il senso dal rumore.
Tornando al paragone con le musichette nei brevi video: i 10 secondi di quel brano ci tormentano ovunque, ma la canzone per intero ha un significato tutto suo, talvolta molto diverso da quel loop martellante. Allo stesso modo, la parola letteralmente usata come loop martellante perde il suo "significato per intero".

Psittacismo linguistico e anestesia digitale
La gente non usa letteralmente per una scelta precisa o per una riflessione semantica. Lo usa perché lo sente ripetere dagli altri. È un'eco che si propaga. È psittacismo linguistico: ripetere la parola non per il suo significato, ma perché è di tendenza nella tua bolla digitale e ripeterla ti fa sentire parte del coro, ti aiuta a non sentirti escluso.
Usare letteralmente come rafforzativo, inoltre, è il sintomo di un'anestesia sensoriale ed emotiva indotta dall'iperstimolazione digitale. Bisogna urlare più forte, anche con le parole, per far arrivare un messaggio, per esibire l’intensità di un’emozione che magari non si riesce (o non si ha il tempo) di articolare diversamente. Quel letteralmente usato a sproposito è la soluzione fisiologica che dà volume a qualcosa di per sé insignificante, un automatismo che riempie, un rumore conciliante.
Scegliere la parola giusta
Che sia per pigrizia, per copiare gli altri o per la disperata necessità di dare volume al nulla, l'abuso di letteralmente ci rinchiude in una gabbia linguistica, impoverisce il nostro pensiero e contribuisce al rumore del caos digitale; ma le parole sono il nostro potere, i nostri strumenti più precisi per dare forma alla realtà e alle emozioni.
Riconoscere la prigione è il primo passo per uscirne.
Comunicare, cioè mettere in comune un pensiero, vuol dire scegliere la parola giusta, che significa davvero quello che vogliamo dire, anche se non è la parola del gregge, anche se non è urlata dall'algoritmo. Non abbiate paura di essere letteralmente (in senso proprio) precisi.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono.
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