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Cose che vent'anni fa non potevi fare e che oggi fai anche troppo

Dai nickname alla schedatura di un miliardo di persone, dal modem a 56K alle serie TV da guardare in streaming una stagione per volta.
Nickname fantasiosi
Solo dopo la diffusione di Facebook tra il 2008 e il 2009 si è passati da nickname di fantasia all'utilizzo in Rete del nome e cognome. Pubblicare le proprie generalità era impensabile nel 1998, anche perché mancavano le piazze virtuali dove sentirsi parte di qualcosa di grande e fiduciosi di riuscire a cambiare il mondo. Tanto che, presi dall'entusiasmo, nel 2008 la campagna elettorale di Obama ha sfruttato la potenza del Web con lo slogan “Yes, we can”.
Foto e volti
Vent'anni fa, pubblicare in Rete una propria foto era un tabù, maggiore che identificarsi con il nome e il cognome. Solo i personaggi famosi comparivano sul Web, così come comparivano sui giornali e in TV.
Con i social network di massa, Facebook tra i primi, ha avuto inizio la schedatura di un miliardo di persone. Prima, solo i pregiudicati erano schedati con nome, cognome, data di nascita e foto del volto.
Con la diffusione delle fotocamere integrate nel telefonino sono aumentate le foto e il Web ha saputo dirci che cosa farne. Fare una foto nel 1998 voleva dire avere la macchina fotografica, caricare il rullino, scattare, portare il rullino dal fotografo per lo sviluppo e la stampa delle foto, tornare a riprenderle, pagare, guardare come erano venute le foto a distanza di giorni dallo scatto. L’attimo irripetibile aveva un numero limitato di possibilità per essere fissato su una foto.
Oggi, possiamo scattare e cancellare innumerevoli foto senza pagare un centesimo e senza passare dal fotografo, che guardava i nostri scatti per forza di cose.
E-mail, download, streaming
Nel 1998 i più tecnologici si collegavano a Internet con la presa del telefono di casa. La connessione era lenta con il modem a 56K: per scaricare 1MB potevano volerci tre minuti. In Italia gli utenti con una connessione erano circa 3,7 milioni e sarebbero quadruplicati in soli due anni fino ai quasi 16 milioni di utenti nel 2000.
Le pagine Web dovevano essere leggere per non far spazientire l’internauta.
Nel 1998 Google era un motore di ricerca con interessanti prospettive per il futuro. Non c’erano Gmail e i suoi allegati da 25 MB: i file dovevano essere leggeri altrimenti l’e-mail non partiva. Per esempio, nel 2001 la compagnia telefonica Blu si proponeva anche come fornitore di servizi Web e metteva a disposizione una casella e-mail da 10 MB, contro il Gigabyte della Gmail di Google, il servizio di posta elettronica attivo dal 2004.

Il CD di installazione dei programmi per navigare sul Web forniti da Blu (archivio personale).
Le serie TV andavano in onda - appunto - in TV secondo il palinsesto che difficilmente subiva variazioni per inseguire gli ascolti. Per esempio, ogni lunedì sera su Rai2 andava in onda l'Ispettore Derrick. Oggi guardate le serie una stagione alla volta, senza sapere aspettare, senza saper mantenere l'interesse alla storia oltre il tempo di esposizione allo schermo: da accumulatori compulsivi di episodi, ne fate scorpacciata e poi rendicontate su Twitter: "sono all'ultima stagione di [...]".
Non esistevano i video da guardare su YouTube nei momenti di noia e nessuno nel 1998 aveva mai udito il Ciao a tutti e benvenuti in questo nuovo video.
Caro diario, caro blog
Chiariamo che Internet e il Web non sono la stessa cosa: Internet è l’infrastruttura della Rete, mentre il Web è tutto ciò che si fruisce con il browser ed ha la sigla http(s) davanti. Oltre al Web, anche senza particolari competenze tecniche gli utenti di vent'anni fa usavano le chat, l’e-mail e le newsletter.

Dalla Guida introduttiva a Windows 98 (archivio personale).
Pubblicare sul Web come facciamo oggi era complicato. Solo a partire dal 2002 si è cominciato a definire il blog.
Il blog è arrivato dagli USA e permetteva agli utenti il self-publishing di contenuti personali e ai visitatori di commentare, partecipare e sentire di poter cambiare il mondo.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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