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Perché rieducare o educare i giovani con l'obbligo del servizio militare?

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Ha senso parlare dell'obbligo di leva per rieducare o per educare i ragazzi e le ragazze?

L'obbligo del servizio di leva

In questi giorni, la politica fa parlare gli italiani sulla possibilità di reintrodurre l'obbligo del servizio di leva o del servizio civile, con lo scopo di educare o rieducare i giovani, i ragazzi e le ragazze.

Occorre che i giovani imparino l'educazione che i genitori non sono riusciti a dare ai figli, secondo le intenzioni del ministro Matteo Salvini.

Il problema da risolvere, in questo modo, è la maleducazione dei giovani.

La chiamata e la visita

Sapete dove ero io il giorno dei miei 18 anni? In un ospedale militare per gli obblighi di leva. L'immagine in alto è dell'opuscolo con le istruzioni per i giovani iscritti alla leva, che conservo ancora dopo più di vent'anni.

L'obbligo del servizio di leva, fino alla sospensione del 2004, era stabilito dall'articolo 52 della Costituzione in funzione del dovere di difesa della Patria.

Tutti i ragazzi vicini ai 18 anni ricevevano il precetto per presentarsi alla visita psico-fisica di leva. La comunicazione avvertiva anche del rischio di essere dichiarati renitenti se non ci si presentava alla visita.

La visita durava due giorni e comprendeva una serie di controlli medici e un test psicologico di personalità: il test Minnesota con centinaia di domande. I controlli medici comprendevano - ad esempio - l'esame delle urine, l'esame spirometrico, la misura delle pressione arteriosa ed altro, fino alla visita medica generale.

Per recarsi alla visita mi assegnavano dei tagliandi per viaggiare gratis in treno con le Ferrovie dello Stato o in bus.

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I nostalgici del servizio di leva o i nostalgici e basta

Ci sono anche quelli con un buon ricordo del periodo passato sotto le armi e vorrebbero tornare indietro. Che cosa manca oggi?

Col servizio di leva, ad ogni ragazzo era assegnato un ruolo in una società (la caserma) dove tutti avevano il proprio posto: classe, scaglione, corpo, nuovi arrivati, anziani ecc.

Trovare il proprio posto in un gruppo dava stabilità e certezza. Del resto, fino a qualche decennio fa, la società si è occupata di conservare se stessa formando i ragazzi a scuola e sotto le armi (i maschi), con a fianco la Chiesa e i sacramenti; poi, seguiva l'ingresso nel mondo del lavoro, spesso in una posizione stabile o duratura.

Ci sono film cult ambientati nelle caserme e il cinema ci ha mostrato Gianni Morandi sotto le armi. Negli anni Novanta, andava in onda la serie Classe di ferro, introdotta dalla sigla cantata da Jovanotti.

Allora poi alla fine é tutto come un gioco
l’unica cosa è che é che si dorme poco
ci trovi proprio tutti, son tutti regolari
tutti sono qualcosa, tranne che militari

Poco o niente di tutto questo è stato mantenuto. È difficile trovare il punto di partenza di un circolo vizioso che ha portato a ripensare di reintrodurre l'obbligo del servizio di leva. Colpa della televisione, di Internet, della scuola, del lavoro precario, delle banche, dell'Europa? È colpa di tutto e di tutti.

La famiglia rinuncia al compito educativo dei figli, perché i genitori lavorano entrambi o sono separati o non hanno un lavoro o ne hanno troppo. I ragazzi crescono tra pari senza la sorveglianza degli adulti e fanno branco; nel branco vige la legge del più forte e non il buon senso, la buona creanza o la buona educazione.

Diventati adulti, i giovani non trovano un lavoro abbastanza stabile da potersi riconoscere in un ruolo sociale e l'adolescenza continua fino dopo i quarant'anni, tra tatuaggi, selfie, partite di calcetto e lunghe sessioni alla Play Station.

Spesso a casa sono i figli a impegnare le risorse con capitoli di spesa ben definiti: i jeans di quella marca, il telefonino nuovo, il viaggio low-cost con gli amici, lo sport, la palestra ecc. Sono spesso i figli a guidare i genitori negli acquisti, perché meglio informati.

La mia chiave di lettura è sbrigativa e non ha senso generalizzare.

Rieducare

Ha senso aspettare i 18 anni per educare un ragazzo o una ragazza? Secondo me è troppo tardi. Il ruolo educativo è stato pian piano spostato dalla famiglia alla scuola primaria, poi alla scuola secondaria, fino all'università della vita.

Dettagli: 13/08/2018 · 1667 view

About me

Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.