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Per che cosa la gente si vanta di più?

Di che cosa si vantano le persone in un ritratto ironico e senza pietà.
Chi si loda...
Si vanta chi ha tanti soldi e prova piacere nel parlare dei tanti soldi che ha. Lo studente si vanta se ha una media alta e sottolinea sempre di essere il primo della classe. Vantarsi è piacevole per chi lo fa, ma è disdicevole per chi lo vede fare.
L'etimologia di vantare [1] fa derivare il termine dal latino vanus, cioè vano, falso, mendace, oppure da venditare, cioè mettere in vendita, far valere.
Avere tanti soldi e una media alta sono un vantaggio, però la parola vantaggio ha una derivazione diversa da vanto ed è legata ad avanti [2].
Per alcuni, vantarsi è un segno di insicurezza: se una cosa è evidente, non ha senso rimarcarla ulteriormente; se c'è la certezza di una tua qualità, perché pretendere dall'altro una reverenziale meraviglia?
Spassosamente, ho elencato alcune cose per cui a molti piace vantarsi. A me non sembrano cose di cui andare fiero; al contrario e senza fare il moralista mi sembrano cose di cui vergognarsi un po'. Avete conoscenti che si vantano per queste cose?
La sera leoni...
La storia è raccontata sempre così: "ieri sono uscito anche se non ne avevo voglia e poi, dopo la terza, ho perso il conto delle birre". Non vale solo per gli uomini, ma anche per le donne, che la mattina dopo pubblicano un loro selfie con l'hashtag #hangover.
Per gli uomini è motivo di vanto lavarsi le budella con la birra. Secondo il solito studio della solita prestigiosa università, bere birra fa rilasciare dopamina, un neurotrasmettitore legato al piacere. È lo stesso neurotrasmettitore che viene rilasciato quanto in molti mettono il like al tuo selfie.
Ho mangiato tantissimo e speso pochissimo
Proprio quando ringrazi il cielo per quei due minuti di silenzio, ecco che se ne esce raccontandoti di essere andato a mangiare in un ristorante poco conosciuto, in un luogo dove neanche si prende Rai1, di aver mangiato oltre il limite del possibile e di aver speso meno di 20 euro.
Il mio amico Donald
Conoscere persone importanti è per lui un motivo di vanto. Non serve conoscere Donald Trump: è sufficiente che l'amico abbia un'auto sportiva, sia il responsabile di qualcosa nell'azienda ACME (A Company Making Everything) o che abbia il potere di mettere a tacere l'imbecille di turno in osteria, come piaceva a Umberto Eco [3].
On the road
Questo è tipicamente maschile. Appena imbocca l'autostrada deve darne notizia a tutti, come se per andare in autostrada ci volesse un particolare coraggio. Di solito te ne parla fingendo che non gliene importi nulla e ripercorre davanti a te il tragitto dal casello di entrata a quello di uscita, con le code, i lenti nella corsia di sorpasso, lui nella corsia di sorpasso, l'autovelox ecc.
Io vado per dietro
Andare per dietro è la tipica espressione di chi preferisce alla via principale una strada secondaria, accidentata e non segnata nelle mappe. Conoscere le scorciatoie, anche se ti fanno percorrere il doppio di chilometri, è un motivo di vanto. È ragionevole far risalire ciò al periodo in cui l'uomo era un cacciatore-raccoglitore e cercare il cibo su percorsi non conosciuti dava un vantaggio sugli altri e assicurava il diritto di accoppiarsi.
La patente
Anche questo è tipicamente maschile. Dopo aver passato la serata a bere birre (vedi sopra), si mette alla guida ma viene fermato dalla Polizia. Gli fanno l'alcol test e gli trovano pochi millilitri di sangue nelle vene: il resto è alcol, naturalmente. Così, via la patente. La sospensione della patente diventa un motivo di vanto, perché è segno di budella capaci di contenere molto alcol.
Note
- Si veda la voce vantare su etimo.it
- Si veda la voce vantaggio su etimo.it
- Ricordo la critica di Umberto Eco ai social network. Si veda, ad esempio, questo articolo su lastampa.it del 6 ottobre 2015.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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