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Le elezioni, la pancia del Paese, la storia da studiare, gli arroganti e gli intoccabili

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A chi non la pensa come te di' con arroganza di studiare un po' di storia. Le elezioni sono vicine ed è chiamata al voto anche la pancia del Paese.

Le inserzioni dei candidati su Facebook

Oggi su Facebook ho trovato più post sponsorizzati dai candidati alle elezioni politiche - mancano 3 settimane - che foto di gattini e citazioni sgrammaticate. Alle ultime elezioni politiche non ricordo una timeline così calda su Facebook.

Di solito ignoro le inserzioni. Oggi ho cliccato e mi sono soffermato sui commenti: sono più i commenti dei detrattori che dei sostenitori, qualsiasi sia lo schieramento del candidato. Chi non vota Lega scrive sotto alle promesse del leghista; chi non vota PD scrive sotto alla foto del candidato del PD col maglioncino rosso sulle spalle.

La pancia del Paese

Dei tanti discorsi fatti nei talk show politici ho capito che il Paese ha una pancia che vota e, naturalmente, vota male. Checco Zalone in questo spezzone di Sole a catinelle (2013) cerca di interpretare la pancia del Paese che risponde, stavolta, al politico del talk show. Il politico è colto e pacato, i suoi interventi sono ragionati e spiegati agli ascoltatori; però, basta una domanda dal pubblico per distruggerlo.

A differenza della finzione del film di Zalone, chi sta nella pancia del Paese non sa di esserlo; anzi, è convinto che sia sempre l'altro ad essere la pancia del Paese.

La pancia del Paese sta - come tutte le pance - sotto alla testa. La pancia brontola quando ha fame, è sensibile all'ansia e alla paura, si irrita quando ci va tutto storto, è debole quando le immagini sono forti.

La testa del Paese, invece, è colta, trascendente, limpida, severa, incorruttibile dai sensi.

Studia un po' di storia

Alla pancia del Paese che commenta sotto ai post di Facebook si dice sempre di studiare la storia per capire la propria insignificanza davanti alla verità che i giornali non dicono.

Nel film Fantozzi (1975), il protagonista si ritrova in ufficio con un collega attivista e di sinistra. L'incontro è illuminante per il ragionier Fantozzi che si ritrova sui libri a studiare e a informarsi (un frame tratto dal film).

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I libri convincono Fantozzi a compiere un'azione sovversiva. Una mattina il ragioniere lancia un sasso contro una vetrata degli uffici dell'azienda per cui lavora, con contratto a tempo indeterminato.

Il direttore dell'azienda convoca Fantozzi nel suo ufficio bianco, francescano, severo e insieme parlano di politica. Il direttore spiega con pacatezza e ragionevolezza il suo progetto sul mondo e perdona Fantozzi per il vetro rotto.

Nel paragone, Fantozzi è la pancia del Paese, il collega comunista è quello che invita Fantozzi a studiare la storia mentre il direttore è la testa del Paese.

Dettagli: 10/02/2018 · 1038 view

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Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.