Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono
antoniopicco.it
nell'ordine delle cose
Sei qui: Home > Le elezioni, la pancia del Paese, la storia da studiare, gli arroganti e gli intoccabili
Le elezioni, la pancia del Paese, la storia da studiare, gli arroganti e gli intoccabili

A chi non la pensa come te di' con arroganza di studiare un po' di storia. Le elezioni sono vicine ed è chiamata al voto anche la pancia del Paese.
Le inserzioni dei candidati su Facebook
Oggi su Facebook ho trovato più post sponsorizzati dai candidati alle elezioni politiche - mancano 3 settimane - che foto di gattini e citazioni sgrammaticate. Alle ultime elezioni politiche non ricordo una timeline così calda su Facebook.
Di solito ignoro le inserzioni. Oggi ho cliccato e mi sono soffermato sui commenti: sono più i commenti dei detrattori che dei sostenitori, qualsiasi sia lo schieramento del candidato. Chi non vota Lega scrive sotto alle promesse del leghista; chi non vota PD scrive sotto alla foto del candidato del PD col maglioncino rosso sulle spalle.
La pancia del Paese
Dei tanti discorsi fatti nei talk show politici ho capito che il Paese ha una pancia che vota e, naturalmente, vota male. Checco Zalone in questo spezzone di Sole a catinelle (2013) cerca di interpretare la pancia del Paese che risponde, stavolta, al politico del talk show. Il politico è colto e pacato, i suoi interventi sono ragionati e spiegati agli ascoltatori; però, basta una domanda dal pubblico per distruggerlo.
A differenza della finzione del film di Zalone, chi sta nella pancia del Paese non sa di esserlo; anzi, è convinto che sia sempre l'altro ad essere la pancia del Paese.
La pancia del Paese sta - come tutte le pance - sotto alla testa. La pancia brontola quando ha fame, è sensibile all'ansia e alla paura, si irrita quando ci va tutto storto, è debole quando le immagini sono forti.
La testa del Paese, invece, è colta, trascendente, limpida, severa, incorruttibile dai sensi.
Studia un po' di storia
Alla pancia del Paese che commenta sotto ai post di Facebook si dice sempre di studiare la storia per capire la propria insignificanza davanti alla verità che i giornali non dicono.
Nel film Fantozzi (1975), il protagonista si ritrova in ufficio con un collega attivista e di sinistra. L'incontro è illuminante per il ragionier Fantozzi che si ritrova sui libri a studiare e a informarsi (un frame tratto dal film).

I libri convincono Fantozzi a compiere un'azione sovversiva. Una mattina il ragioniere lancia un sasso contro una vetrata degli uffici dell'azienda per cui lavora, con contratto a tempo indeterminato.
Il direttore dell'azienda convoca Fantozzi nel suo ufficio bianco, francescano, severo e insieme parlano di politica. Il direttore spiega con pacatezza e ragionevolezza il suo progetto sul mondo e perdona Fantozzi per il vetro rotto.
Nel paragone, Fantozzi è la pancia del Paese, il collega comunista è quello che invita Fantozzi a studiare la storia mentre il direttore è la testa del Paese.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono.
Follow @antoniopicco
Parlo spesso di:
Amazon, Apple, Banksy, Brain rot, Call Center, Clickbait, Clima, Covid, Eccellenze, Europa, Facebook, Fake news, Friuli, Giornate mondiali, Google, Instagram, Italia, Libri, Meme, Meteo, Negazionista, Nostalgia, Politicamente corretto, Popolo del web, Populista, Privacy, Pubblicità, Quora, Rai, Schwa, Selfie, Social network, Spam, Tv, Twitter, WhatsApp, Wikipedia,