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La corretta pronuncia di Belìce, ma anche di Friùli, e la vanità dei giornalisti

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Dopo 50 anni scoprono che si pronuncia Belìce e non Bélice. Chissà se quelli del TG e del meteo si convinceranno a pronunciare correttamente Friùli e non Frìuli.

Si dice Belìce

In questi giorni, al telegiornale e nei social network ci ricordano il 50esimo anniversario del terremoto nella valle del Belìce, avvenuto il 14 gennaio del 1968.

Il mezzobusto del telegiornale sottolinea, col fare del primo della classe, l'esatta pronuncia di Belìce e corregge chi negli ultimi 50 anni ha continuato a spostare l'accento sulla prima e: non si dice Bélice ma Belìce.

Non è mai troppo tardi

A poco più di 100 anni dall'unificazione dell'Italia c'era ancora molto lavoro da fare per avere un'Italia che fosse una e indivisibile. La lingua italiana è stata insegnata grazie alla televisione, a partire dagli anni Sessanta. Alessandro Manzoni quando scriveva la prima stesura dei Promessi sposi nel 1827 non conosceva ancora l'italiano e solo nel 1840 ripubblicava nuovamente il suo romanzo dopo una completa revisione del testo, per eliminare ogni espressione dialettale che non fosse di comprensione nazionale.

Per i nomi di persone e di luoghi non valgono le rigorose regole della grammatica. Non tutte le città italiane sono note e ci sono un'infinità di paesini che nessuno nomina mai.

Un terremoto improvviso e la valle del Belìce arriva alle orecchie di tutti, però con la pronuncia sbagliata. Ci sono voluti 50 anni per ammettere l'errore ma, si sa, i giornalisti sono molto vanitosi e quasi mai ammettono di essersi sbagliati.

Altri casi

Abitando in Friuli, mi risulta difficile digerire l'errata pronuncia che usano quelli del telegiornale e delle previsioni del tempo: si dice Friùli e non Frìuli.

Appena dopo il confine tra Italia e Slovenia si trova la città di Nova Gorica che molti pronunciano erroneamente Nova Gòriza invece della forma corretta Nova Gorìza.

Un altro famoso esempio arriva dalla Sardegna e, precisamente, da Nuoro la cui corretta pronuncia è Nùoro.

E con i nomi stranieri

Il presidente Trump ha un cognome di una sola sillaba e, quindi, l'accento deve per forza cadere sulla u. Era troppo facile e, così, a partire dall'inviata della RAI a New York, Giovanna Botteri, figlia d'arte [1], in TV fanno a gara a chi lo pronuncia nel modo più americano possibile: dicono Ciamp (con la c di Ciampi) invece di Tramp. Sembrano la parodia di Alberto Sordi quando si preparava il panino con yogurt e mostarda nel celebre film "Un americano a Roma".

Ricordo quando in Francia c'era Hollande i giornalisti chiudevano la bocca a culo di gallina più che potevano per stringere la o. Ora con Macron è uguale e c'è sempre quella o da stringere.

Note

[1] Si veda la voce Giovanna Botteri su Wikipedia.

Dettagli: 14/01/2018 · 3776 view

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Antonio Picco, blog on-line dal 2003.

Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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