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A 50 anni dal ragazzo di Via Gluck l'ecologia è più una moda che una passione

La canzone di Celentano è oggi il simbolo delle battaglie ecologiste ma gli ecologisti lo sono più per moda che per passione.
50 anni di Via Gluck
Stasera al TG1 Vincenzo Mollica ricordava che sono passati 50 anni da quando Adriano Celentano cantava per la prima volta Il ragazzo della Via Gluck. Raggiunto al telefono, alla notizia delle celebrazioni in programma a Milano per festeggiare l'anniversario, Celentano compiaciuto riconosceva negli ecologisti di oggi la sua stessa rabbia di quel periodo nei confronti del pericolo della cementificazione selvaggia. Infatti, la canzone è oggi il simbolo delle battaglie ecologiste.
Il ragazzo della Via Gluck è una presenza rassicurante
Se leggiamo il testo della canzone, il ragazzo della Via Gluck si divertiva a giocare a piedi nudi nei prati mentre oggi i ragazzi - anche quelli ecologisti - hanno tutti un computer, una connessione a internet, uno smartphone costoso, poi gli hobby, i viaggi low-cost per fare il week-end a Londra, le foto alle cose che mangiano, alle scarpe che comprano ecc.
Sono tutte abitudini a cui nessuno è disposto a rinunciare e sono le abitudini tipiche di questo periodo, quando c'è una città dove prima c'era l'erba.
L'immagine mentale di un ragazzo che gioca a piedi nudi nei prati serve ai giovani ecologisti di oggi a compensare il disagio della colpa di vivere in un mondo di catrame e cemento al quale non rinunceranno mai, anche se contrario all'ideale ecologista.
Ecologista coi piedi nudi degli altri
Parafrasando un noto modo di dire, gli ecologisti che organizzano gli eventi su Facebook e si impegnano nelle battaglie degli ideali con le petizioni on-line esibiscono le loro intenzioni di salvare il mondo, conquistando la posizione centrale del campo visuale del mondo virtuale. Così, l'ecologista moderno si vede ecologista attivo mentre si mostra ecologista attivo, senza di fatto esserlo, perché le sue abitudini sono talmente condizionate dalla pubblicità e dalla propaganda che spingono al consumo (al cattivo consumo) da non poter mai vivere pienamente l'ideale in cui crede.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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