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Festa della donna unisex

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È la festa della donna ma la donna festeggiata è quella che fa le cose da uomo. La società industriale non riconosce la natura inimitabile della donna.

C'è la festa della donna ma non quella dell'uomo; invece, c'è la festa della mamma e c'è anche quella del papà. Nelle giornate di festa si fa una separazione tra chi si celebra e chi gli fa la festa. La festa della mamma ha senso perché ci sono i figli che fanno il regalino alla mamma e le fanno gli auguri, così come per la festa del papà. La giornata della festa di... rimarca, quindi, una disuguaglianza o una differenza: di ruolo, di genere, di età ecc.

Senza le donne l’Italia sarebbe più povera e più ingiusta

Nel suo messaggio per la festa della donna, il presidente della Repubblica ha ricordato che senza le donne l’Italia sarebbe più povera e più ingiusta. L'affermazione è sicuramente vera, come è vero anche dire che senza gli uomini l'Italia sarebbe più povera e più ingiusta, ma anche senza i bambini, i nonni, gli zii, i cani e i gatti. Questo, perché l'Italia è per natura abitata da donne e uomini, come ogni altra regione del mondo abitato.

Le donne esemplari

Spesso, per rimarcare l'importanza della donna nella società, vengono prese ad esempio quelle donne che si sono distinte per meriti eccezionali. Nel suo ultimo discorso di fine anno, Giorgio Napolitano ricordava - seppur in altro contesto - due italiane eccezionali: Fabiola Gianotti, eletta all'unanimità direttore generale del Centro europeo per la Ricerca Nucleare a Ginevra, e l'astronauta Samantha Cristoforetti. Entrambe sono donne e ricoprono un ruolo in passato ricoperto solo da uomini. Tra parentesi, Napolitano per trovare due italiane esemplari è andato a prendere quasi alla fine del mondo, parafrasando il Papa nella celebre battuta dopo l'habemus Papam: nessuna italiana esemplare entro i confini del Paese? E perché? Questo è un altro discorso.

La prima donna che...

Su Wired.it, ci vengono ricordate 50 donne esemplari: la prima donna astronauta, la prima donna direttrice del CERN di Ginevra, la prima donna a scalare l'Everest, l'unica donna a ricevere il Nobel per la medicina, la prima donna a vincere la medaglia d'oro alle olimpiadi e così via. Bisogna arrivare alla foto numero 14 per trovare Franca Viola, la prima donna a denunciare e far condannare il suo stupratore negli anni Sessanta, e alla foto numero 36 per trovare la prima donna divorziata.

La donna col ruolo sociale di un uomo

Perché sono esemplari quelle donne? Perché sono state le prima a ricoprire un ruolo sociale fino ad allora ricoperto solo da uomini. Il ruolo sociale per cui sono ricordate e celebrate corrisponde alla loro professione (l'astronauta, la direttrice, la sportiva, la scienziata ecc.). Sono donne che sono diventate uomo per la società e non sono ricordate per la loro natura unica e inimitabile di donna.

La donna celebrata perché diventata socialmente uomo è la manifestazione dell'ansia di dimostrare che le donne sono forti e capaci come gli uomini. Una certa parte della società preme per spingere le donne oltre il ruolo che hanno, per paura che quel ruolo sia inferiore rispetto a quello dell'uomo. Non si stupisce della prima donna astronauta chi già sa che tra uomo e donna non c'è inferiorità o superiorità: che sia Samantha Cristoforetti la prima o la seconda o la terza è solo una questione di tempo, ma il fatto è che non sarà l'unica.

Di lato, sono ricordate la prima donna a denunciare uno stupro e la prima divorziata. Sono ancora due esempi di donne ricordate per aver ribaltato l'inferiorità tra uomo e donna, inferiorità che ho già detto non esserci. Chi riconosce con ansia l'inferiorità tra uomo e donna, invece, ricorda la prima donna a denunciare uno stupro e la prima donna che si è liberata dal marito col divorzio.

Purtroppo, per la società noi siamo la nostra professione e questo è prevalentemente il nostro ruolo sociale.

La società industriale non riconosce un ruolo sociale alla donna

La festa della donna ci fa vedere come ancora la nostra società industriale non riconosca un ruolo sociale della donna che non sia il ruolo dell'uomo che lavora, della madre che comunque deve lavorare come l'uomo, della donna che per forza di cose deve prendersi cura dell'uomo che lavora (vedi il discorso di Mattarella). Cioè, la donna è la donna per l'uomo dove l'uomo è per il suo lavoro. A me non piace.

Dettagli: 08/03/2015 · 1603 view

About me

Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.