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La noia e il bisogno di fare qualcosa di stupido

Stare sull'uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d'uccelli neri, com'esuli pensieri, nel vespero migrar è l'immagine
della noia che Carducci mette in rima in "San Martino". Il non far niente e il non poter far altro sono per il cacciatore l'occasione di
star solo con i propri pensieri, quelli che spontanei vanno e vengono, attraversando la mente che è come un cielo.
Il cacciatore non aveva un televisore e neanche una radio; probabilmente più tardi avrebbe cenato con la famiglia, ma fino ad
allora poteva godersi la noia.
Ditemi: la noia è un piacere?
Leggevo su Scientific American che i giovani preferirebbero una scossa elettrica piuttosto di stare in una stanza isolati dal mondo e senza far niente, anche per solo pochi minuti.
Secondo l'articolo citato, ritrovarsi da soli con i propri pensieri è peggiore del perdere la ragione.
La noia è una malessere interiore che si distingue dal non far niente, che invece può dare un senso di pace. In quei momenti, comunemente si cerca di svagare la mente con i social network, postando un autoscatto o scrivendo qualcosa, in attesa di ricevere consensi: like, RT, stelline ecc. In altri casi, la lotta alla noia porta a fare gesti assolutamente stupidi come ne possiamo vedere su Youtube.
Siamo portati a combattere il malessere interiore della noia cercando un momento di sollievo: una notifica ma anche un cioccolatino o una scarica di adrenalina. Probabilmente qualcuno starà leggendo queste righe perché annoiato ma connesso a internet.
La pubblicità approfitta dell'avvilimento nella noia. Per esempio, la pubblicità di un volo a Londra a 29 euro fa crescere in te il bisogno di andare a Londra, che sembra più vicina e raggiungibile se il biglietto costa solo 29 euro. Prima di allora non sentivi il bisogno di fare un viaggio ma, eventualmente, avevi il desiderio di farlo in tempi migliori. Invece, il non poterci andare, perché la promozione è finita o perché quello non è il momento migliore, provoca in te avvilimento quando - da solo con te stesso - pensi che la vita potrebbe essere più bella se fossi in viaggio a Londra. Così, andare a Londra diventa per te un bisogno, quasi fisico, e l'offerta promozionale del volo a 29 euro ti spinge a comprare un biglietto, che però costa 100 o 200 euro, e non 29 come nella pubblicità.
Quindi, la noia (quella brutta) è capace di trasformare il desiderio di qualcosa non essenziale in un bisogno fisico. Chissà com'era ai tempi di Carducci.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono.
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