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Se è segreto c'è un motivo

Il voto è libero e segreto, dice la Costituzione.

Voto segreto

Per scongiurare la violazione della segretezza del voto sono stati persino vietati i telefonini con fotocamera. Chi ha scritto la Costituzione non poteva immaginare che 50, 60 anni dopo la gente avrebbe fotografato la scheda per dimostrare di aver votato.
Non potevano neanche prevedere che sarebbero arrivati i social network e la gente avrebbe dato loro in pasto la propria dichiarazione di voto. Inutile, poi, lamentare che i social network violano la privacy, che sanno tutto di noi; quindi, copia e incolla sullo status di facebook le istruzioni per aggiustare le impostazioni della privacy. Troppo tardi.
Inoltre, Se il silenzio elettorale vale per i luoghi pubblici e aperti al pubblico dal giorno precedente alle consultazioni e per tutta la durata delle stesse (non si può andare al bar e fare comizi a urne aperte), lo stesso dovrebbe valere per i media, social network compresi. E se poi la legge non dice social network (non si poteva sapere), dovrebbe bastare il buon senso: il silenzio elettorale è segno di rispetto democratico perché ciascuno - sentiti tutti i pareri - a un certo punto deve ragionare con la propria testa.
Il voto è segreto e libero. Non rinuncerei mai alla segretezza del voto. Infine, quelli che propongono sconti a chi esibisce la tessera elettorale sono come quelli che ti danno 20, 50 euro o anche meno se gli si invia un mms con la foto del voto. Il voto è libero.

Dettagli: 14/06/2011 · 1673 view

About me

Antonio Picco, blog on-line dal 2003.

Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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