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Mention su Facebook e Twitter, per un uso consapevole dei social network

Tra le cose che Facebook ha copiato da Twitter ci sono le mention: indirizzare un contenuto a un nostro amico mettendo davanti al suo nome la @.
Usare le mention su Facebook così come faresti su Twitter è deprecabile!

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Questo è l'esempio di un post con la mention usata su Facebook come su Twitter. C'è solo il nome del menzionato, senza neanche due parole di cortesia.
Il post comparirà sulla home dei miei amici e su quella degli amici dell'amico menzionato (taggato), in questo caso Mario Monti (si scherza!).
Con la mention su Twitter l'effetto è diverso: il tweet è indirizzato alla persona menzionata e non compare sulla home dei miei followers - pur essendo leggibile nel mio profilo - e neanche sulla home dei followers del menzionato (il discorso è diverso se si hanno followers in comune).

Riassumendo:

OggettoFacebookTwitter
La mention compare sulla home dei miei amici o followersNo
La mention compare sulla home degli amici o dei followers del menzionatoSì, eccetto diversa impostazioneNo, in generale
La mention compare sul profilo del menzionatoSì, eccetto diversa impostazioneNo
Un post del genere interessa e coinvolgeNo, mai!No e infatti...

Quando su Facebook vedo un post così me ne sto alla larga, specie se il mio amico ha menzionato (o taggato) un suo amico che non conosco.
Quindi, si perde l'effetto social e non c'è motivo perché una cosa così sia social.
La procedura corretta da fare è quella di postare il contenuto direttamente sulla bacheca dell'amico, invece di menzionarlo.

Promuoviamo un uso consapevole dei social network!

Dettagli: 24/05/2012 · 2703 view

About me

Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.