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Quando anche in Italia c'era la pena di morte
I casi di cronaca che hanno coinvolto cittadini italiani in indagini per presunti crimini commessi in paesi esteri ci parlano anche del diverso modo di concepire la giustizia e la pena. Le relazioni internazionali che avvicinano interessi politici e commerciali di paesi distanti non riescono ad appianare queste differenze che sono soprattutto culturali.
La notizia dell'Ansa secondo cui in Connecticut viene abolita la pena di morte è quella che ci fa ricordare che - ad esempio - Usa e Italia sono culturalmente paesi vicini ma di fatto lontani in certe visioni. Se, poi, guardiamo bene scopriamo che la pena di morte in Italia, sebbene non applicata di fatto dal marzo 1947, è stata formalmente abolita solo in tempi recenti. Come si legge su Wikipedia, l'ultima volta che un italiano è stato condannato a morte era il 1947 quando gli autori della Strage di Villarbasse venivano uccisi per fucilazione. L'allora capo dello Stato Enrico de Nicola - si legge - aveva respinto la domanda di grazia.
La Costituzione esclude la pena di morte per i reati comuni e militari commessi in tempo di pace, già dal 1948 ma la pena di morte è rimasta comunque nel Codice penale militare di guerra fino al 1994. Solo nel 2007, invece, una modifica alla Costutuzione la pena di morte, per fucilazione, viene esclusa in ogni caso.
4 marzo 1947 | Ultima volta che in Italia dei cittadini italiani vengono condannati a morte per fucilazione |
1 gennaio 1948 | La Costituzione esclude la pena di morte per reati comuni e militari in tempo di pace |
1994 | Nel Codice penale militare la pena di morte viene sostituita con l'ergastolo |
2007 | Riforma della Costituzione che esclude la pena di morte in ogni caso |
La pena di morte contiua ad essere legale, ad esempio, in alcuni stati degli Usa e in Giappone.
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