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C'è vita su Marte? C'è una chance su Marte?

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La Chance su Marte è una band, il titolo di una canzone e un messaggio molto attuale.

La chance su Marte

Ora si fanno chiamare La chance su Marte, ma agli esordi nel 2013 si presentavano al pubblico di Ancona con il nome The Liverpool ed eseguivano cover dei The Beatles.

Per fortuna - a me non piacciono tanto i Beatles - la band pensa di usare le proprie idee per fare la loro propria musica.

Sotto l'etichetta Alka Record cominciano a lavorare per produrre nuovi brani con testi in italiano. Con la direzione artistica di Massimiliano Lambertini e Michele Guberti, e la produzione di Luca Pernici, la band realizza nell'estate del 2016 il primo EP e cambia nome in La chance su Marte, che sarà anche il titolo di una loro canzone.

Loro sono Federico Olivieri (basso e voce), Francesco Flammia (chitarra acustica e cori), Francesco Coen (chitarra elettrica e cori), Alessandro Bisogni (chitarra elettrica), Alice Guazzarotti (tastiere, flauto traverso e cori) e Gianmarco Scortechini (batteria).

Il primo singolo estratto dall'EP è proprio La chance su Marte.

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La Chance Su Marte

Il singolo è stato pubblicato lo scorso 30 giugno e la band ha realizzato un video con la regia di Alessio Antonucci. Su Youtube il video ha già totalizzato oltre 2000 visualizzazioni.

Le sonorità sono pacate, distese, smussate e il testo risulta chiaro, coerente con le scelte melodiche, soppesato ed equilibrato.

Per certi versi, può sembrare un brano estivo e le immagini del momento della laurea nel video fanno appunto pensare alla fine della scuola che coincide con l'inizio dell'estate (è vero: ci si può laureare anche in inverno).

Nel titolo, che dà il nome alla band, e nel testo è descritto l'orizzonte di vita a cui guardano tanti giovani (e anche tanti quasi quarantenni) che, pur essendo cresciuti in un ambiente favorevole, da quello stesso ambiente non trovano il modo di radicare per mancanza di spazio generazionale, perché non trovano una società reale uguale a quella ideale, perché sono stati abituati a sentirsi interessanti anziché interessanti, o perché la rivoluzione che è stata pensata e attuata al loro (nostro) posto ha fatto credere a tutti in un futuro pieno dorato e di pace.

L'ambiente favorevole è rappresentato nel video - secondo me - nel passaggio in auto fino a dove serve, negli auricolari bianchi sempre alle orecchie per ascoltare la musica e per non sentire i rumori, la t-shirt firmata VANS ecc. La realtà, invece, è il doversi alzare presto la mattina perché si sente forte l'odore della povertà, oppure è l'autorità della mamma che distoglie il bambino dai giochi in casa e lo manda fuori all'aperto.

In un mondo che non corrisponde al suo stesso avatar, la chance c'è, per chi è ancora capace di sognare e trova la forza di correre per raggiungere i propri traguardi personali e sociali.

Dettagli: 08/07/2017 · 731 view

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Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.