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Il suono nero dei Fuzz in A.R.T.

È uscito il 17 marzo l'album A.R.T. dei Fuzz, con i testi di Luca Cigliana e l'esecuzione particolare con suoni distorti e ringhiati.
Fuzz
I Fuzz fanno musica insieme dal marzo 2012 nella zona di Torino.
Già nel 2013 registrano la prima demo e nel 2014 pubblicano il primo promo Epoca isterica. I quattro della band si esibiscono in molte occasioni live, come all'apertura dei Linea 77 di Torino.
Lavorano, inoltre, al primo disco A.R.T. che registrano nel 2016.
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A.R.T.

Il titolo del disco è l'acronimo di Andare Restare Tornare. Con la consueta metafora del viaggio, nelle 10 canzoni raccolte in A.R.T. i Fuzz raccontano la vita, con i suoi momenti belli e con quelli brutti.
I suoni distorti e la voce che ringhia in Suononero sono la manifestazione della presenza artistica dei Fuzz, che suonano l'uomo nero pronto a distruggere. La prima traccia è perfetta nella scelta dei suoni sforzati e nel testo pesato.
Si ascoltano volentieri anche i brani che seguono nella track-list. In Immobile l'introduzione quasi pop vira presto in una focosa schitarrata e il testo si fa denso di significato.
Una risata delirante in Ebola sembra dedicare un pensiero a una persona unica come l'ebola. La similitudine è particolare, ma centra l'immagine delle persone negative che sono come una malattia per come rendono la vita uno schifo agli altri.
In Sasha la facile combinazione delle parole giorni uguali a ieri è solo una presenza forse volutamente facile, uguale ad altre canzoni, in un brano dove la critica è diretta a una umanità indifferente ai motivi per stare bene o stare male, una umanità indottrinata da vince l'Italia o forse no, è meglio un porno con la sua comicità.
Alcuni brani hanno un titolo criptico dai significati ragionati e da interpretare, come in Linoeranza, Isola blu e - appunto - La parola chiave dove c'è anche un re che sputa vino e ride di me a rendere l'immagine nitida della situazione in cui la vita cambia la trama di una storia con un finale dato per scontato fino a poco prima.
Quale significato può, allora, avere la Noia se da un lato non si sfugge ai giorni sempre uguali e di colpo ci si ritrova smarriti e derisi da una vita che ha poteri illimitati? Che sia un pretesto per negarsi al corso delle cose e tardare il tempo di qualcosa che comunque accadrà?.
Sorprende l'esecuzione di una versione inattesa di Io ho in mente te, la canzone che riascoltata come la fanno i Fuzz mette in luce l'azione distruttiva e intrusiva di un'ossessione di cui non ci si riesce a liberare.
Convincono i testi di Luca Cigliana e l'esecuzione è coerente con una linea di pensiero lucido negli attimi di delirante visione del mondo.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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