Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono
antoniopicco.it
nell'ordine delle cose
Sei qui: Home > Il Silenzio delle Vergini, i cyborg senza voce e un progetto musicale distruttivo
Il Silenzio delle Vergini, i cyborg senza voce e un progetto musicale distruttivo
Il primo concept album è ispirato al manga Cyborg 009 e si propone come un'espressione di art rock strumentale.
Il Silenzio delle Vergini
Da un'idea concettuale e mentale di Armando Greco, con lui sono parte di Il Silenzio delle Vergini anche Cristina Tirella e il misterioso e senza identità Mister X.
Nel nome del gruppo, la loro musica è concepita come espressione di art rock strumentale. È interessante leggere tra le informazioni della band sulla loro pagina di Facebook che il loro è un:
progetto musicale noise-alternativo, pieno di distruttività e orrore sonico e sonoro
L'intenzione della band è di creare un lavoro strumentale e raffinato. Il primo concept album dal titolo Colonne sonore per cyborg senza voce è ispirato al manga Cyborg 009 e le tracce hanno come titolo il nome dei protagonisti della storia, nove ragazzi trasformati in cyborg che lottano contro il crimine e le guerre mondiali.
L'uscita dell'album è anticipata dal singolo 004 (Non ho).
Segui Il Silenzio delle Vergini su Facebook.
004 (Non ho)
Il singolo che anticipa l'uscita dell'album è accompagnato da un video ed è stato pubblicato su Youtube il 10 dicembre 2016. In questi due mesi, il video ha già totalizzato quasi 10500 visualizzazioni.
Un brano che è solo strumentale non ha interpretazioni, ma impressioni. Bisogna leggere la didascalia per capire che il brano prende spunto da un cartone animato degli anni Trenta e che interpreta la ballata di Santa Cecilia in chiave macabra.
Le immagini del video sono parte di 004, secondo l'espressione di art rock della band. Si tratta di una colonna sonora, come dice il titolo dell'album, e troviamo la rappresentazione di distruttività e di orrore annunciata nella presentazione che la band fa di se stessa.
Per certi versi il video mi ricorda un famoso dipinto di Bosch, Giudizio Universale: in un mondo rappresentato col rigore della tecnica dei computer e appreso con l'assoluta certezza della scienza, permane in noi l'istinto della paura dell'ignoto. L'orizzonte delle nostre conoscenze è il più ampio di sempre, ma la fiducia nel potere e nell'uomo si fa sempre più debole. Così, scorrono le immagini di esplosioni nucleari e di scheletri che giocano con le proprie ossa.
L'immagine in alto è un frame del video.
About me
Sono Antonio Picco. Ogni tanto pubblico qualcosa qui, non più tanto spesso, ma mai per caso. Lo faccio dal marzo del 2003.
Da allora, ho mantenuto lo stesso approccio al Web, nonostante gli effetti nocivi che la società ha riversato sulla Rete in modo entusiastico e incontrollato.
Scrivo soprattutto per commentare le dinamiche del Web e dei social network, i discorsi impegnati, gli spot pubblicitari e il desiderio obbligatorio di spettacolarizzazione dell'osceno che deve piacere anche a te, se già piace a tutti gli altri.
Parlo spesso di:
Amazon, Apple, Banksy, Call Center, Che tempo che fa, Chernobyl, Chiesa, Clickbait, Clima, Covid, Democrazia, Derrick, Eccellenze, Europa, Expo, Facebook, Fake news, Friuli, Giornate mondiali, Google, Green pass, Instagram, Italia, Libri, Meme, Meteo, Negazionista, Nostradamus, Pandemia, Papa, Philippe Daverio, Popolo del web, Populista, Privacy, Pubblicità, Quora, Rai, Schwa, Selfie, Social network, Spam, Steve Jobs, Superquark, Tempo, Tv, Twitstar, Twitter, Vodafone, WhatsApp, Wikipedia, Wind.