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Le Spine nel fianco dei BaseMents

Spine nel fianco è il nuovo singolo dei BaseMents. La ricerca della corrispondenza con il nostro io profondo è la solitudine della non certezza imposta dagli altri.
BaseMents
I BaseMents sono Andrea Zanni (chitarra e vece principale), Manolo Liuzzi (chitara e coro), Marco Villa (basso) e Alberto Piccioni (batteria e cori). La band nasce nel 2013 nella provincia di Rimini quando i quattro cominciano a lavorare insieme per produrre la loro musica originale.
L'ammirazione di ogni membro verso gli altri e la voglia di esprimere creatività è il manifesto del sodalizio artistico dei BaseMents, come si legge sulle loro note biografiche sulla loro pagina su Facebook.
Mirror è il titolo del loro primo EP in cui è riversata la frenetica passione per la musica ed è ha realizzato il loro sogno comune di esprimersi.
Segue un periodo di live e, dal settembre 2014, i BaseMents iniziano a pensare a un nuovo lavoro, prodotto e registrato da Michele Guberti e Massimiliano Lambertini nel Freedom Studio Recording. Nelle nuove canzoni i testi sono in italiano e il titolo del nuovo EP è Brucio Spento, pubblicato da Alka Record Label nel 2015.
Il 30 settembre è stato pubblicato il nuovo singolo Spine nel fianco, con un video. Il singolo anticipa l'uscita in digitale, prevista per il 18 ottobre.
Spine nel fianco
Il brano è denso nel significato e nel testo. Parla della solitudine e delle persone sole perché non hanno il mondo intero che insegue loro e perché loro non inseguono questo, di mondo intero. Di fondo sembra esserci una scelta, tra l'unidimensionalità degli obblighi sociali e la pluralità dei moti dell'anima, che specie a vent'anni ci spingono verso più direzioni possibili.
Nel brano si sentono le influenze del Management del Dolore Post-Operatorio, pensando ad esempio al brano Hanno ucciso un drogato, per la ricerca dei suoni.
Il video rappresenta un ragazzo che la mattina si sveglia e vuole radersi, oggi quando tutti si lasciano crescere la barba. Però, anche nei gesti quotidiani, ripetuti e collaudati, possiamo trovare - nel bene e nel male - quel grado di incertezza e di imprevedibilità che la società di oggi fortemente e ossessivamente tecnologizzata intende approssimare a zero.
La solitudine fa paura perché è sconosciuta ma è anche cercata quando non si trova una corrispondenza tra noi stessi e questo mondo, che sembra essere l'unico mondo possibile, ora. In questo, Spine nel fianco rappresenta una richiesta d'amore verso se stessi.

About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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