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L'album di debutto di Pat e nessuna paura di tornare indietro

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L'album di debutto di Pat è la metafora di un percorso: la strada non finisce qui, di strada ce n'è ancora e non bisogna aver paura di sbagliare.

Pat

I nati sul finire degli anni Settanta hanno avuto la fortuna di ascoltare la musica degli anni Ottanta con le orecchie giuste dei quasi adolescenti. A quell'età, la musica e le immagini dei video musicali, che da allora cominciavano ad essere trasmesse in tv, o piacciono tantissimo o non si possono proprio sentire. Il giudizio è severo.

Negli anni Ottanta succedevano molte cose sulla scena musicale e la tv contribuiva a lanciare le novità e le sperimentazioni di quegli anni. La musica era un fenomeno non solo musicale ma totale: musica, moda, arte, impegno sociale ecc.

Pat, il cui vero nome è Patrizio Pastorelli, è nato proprio sul finire degli anni Settanta, nel 1977. La musica degli anni Ottanta, ma anche degli anni Novanta, era inevitabilmente nelle orecchie di Pat che, ispirato da quelle sonorità, ha iniziato a scrivere e a suonare dall'età di 17 anni.

Dal 2015, Pat prende a lavorare su un album tutto suo, sempre continuando a collaborare con altri artisti. Nell'aprile del 2016 è, così, uscito Easy to Remove, l'album autoprodotto di Pat, con nove brani.

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Easy to remove

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Easy to Remove è l'album di debutto. Nell'immagine si riconoscono tutte le influenze degli anni Ottanta, quando i dischetti per il computer erano il massimo della tecnologia.

L'album contiene nove brani, alcuni in italiano e altri in inglese.

Il primo singolo estratto dall'album è You, che si accompagna a un video.

You

Il video di You segue la tradizione dei video musicali degli anni Ottanta: Pat e la band, con gli occhiali da sole, sono impegnati nell'esecuzione del brano in un club affollato di ragazze con le mani alzate; intanto, succede dell'altro, in un parco, dove un ragazzo e una ragazza cercano, si cercano e alla fine... alla fine, guardate il video.

Da notare il riferimento all'inizio ai talent.

Il tema di You è proprio il cercare qualcosa e il qui ed ora che non servono a niente: I run, look for something I still can't find here. Però, c'è qualcosa che conta di più. Si crede, a volte, di sentire la necessità di qualcosa di nuovo mentre, nella realtà dei fatti, interessa escludere che vi sia un altro modo possibile di sentirsi completi.

Il brano si compone attorno a un riff di chitarra come da tradizione rock; poco prima del finale, cambia e il suono si fa più aperto e ampio, come nelle canzoni italiane, a sottolineare la linea logica del testo.

Dettagli: 08/05/2016 · 1073 view

About me

Antonio Picco, blog on-line dal 2003.

Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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